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Sempre meno libertà nel mondo

Traduco da Visual Capitalist un pezzo che accompagna alcune rappresentazioni grafiche dello stato della libertà del mondo. Un riassunto del pezzo potrebbe essere: «Non c’è molto da stare allegri», ma l’elemento interessante non è tanto quello quanto il fatto che la cosa, a quanto pare, peggiora anno dopo anno da parecchio tempo. L’articolo è probabilmente semplicistico, ma i dati che riporta sono molto interessanti.

L’articolo originale è del 2 marzo. Le illustrazioni sono, evidentemente, quelle dell’articolo originale, come pure i link utilizzati.

Il preoccupante declino della libertà nel mondo

di Jeff Desjardins

Il ventesimo secolo ha spinto in avanti con forza l’alfabetizzazione, la libertà, la prosperità, la ricchezza e la tecnologia.

Sulla base di questi progressi la ricchezza è aumentata esponenzialmente e la povertà mondiale è ai minimi di tutti i tempi. L’aspettativa di vita continua a migliorare in molti paesi, l’alfabetizzazione globale è quasi al 90% e ci sono più di cento paesi democratici in tutto il pianeta.

Ma non tutte le tendenze positive possono continuare all’infinito. Qualche volta le cose peggiorano temporaneamente, solo per essere corrette in seguito. Altre cose cambiano in maniera più drastica – e quei peggioramenti possono essere l’inizio di nuove realtà, destinate a durare.

Il declino della libertà: una tendenza decennale

Secondo il rapporto Freedom in the World 2017, che valuta ogni anno i paesi secondo vari criteri di libertà, ci sono stati recentemente arretramenti nei diritti politici e nelle libertà civili in un certo numero di paesi “liberi”. I più recenti declini sono in parte il risultato di forze populiste e nazionaliste che hanno conseguito importanti incrementi nei paesi democratici.

Ma Freedom House, l’organizzazione internazionale di tutela che pubblica in rapporto annuale, segnala che non si tratta di un caso isolato. In effetti, basandosi sui suoi dati e sulla propria metodologia, la libertà è effettivamente in declino, su base globale, da undici anni.

Qui di seguito trovate i progressi e le diminuzioni nella libertà per ciascun anno – e noterete che le diminuzioni sopravanzano i progressi a partire dal 2006.

Undici anni di peggioramenti

Sebbene la tendenza sia chiara, la parte più preoccupante è che la maggior parte dei cali aggregati è avvenuta negli ultimi due anni. Si tratta di una coincidenza, o la diminuzione della libertà sta accelerando?

Here are the specific countries that have had the biggest declines in freedom over the last decade:

Qui di seguito gli specifici paesi che hanno avuto le diminuzioni più importanti nei livelli di libertà nell’ultimo decennio:

Maggiori diminuzioni aggregate nell’ultimo decennio

Paesi come Yemen e Etiopia, che sono classificati come “non liberi”, hanno ulteriormente perso libertà. Tuttavia, anche paesi “liberi” come l’Ungheria o Nauru hanno perso dieci o più punti indice.

2016: un altro anno di arretramenti

Il maggiore spostamento del 2016 è stato quello della Turchia, un paese del quale il Washington Post dice che si trova uno «stato permanente di crisi».

Un fallito tentativo di colpo di stato, l’assassinio dell’ambasciatore russo, problemi al confine con la Siria e crisi economiche hanno accelerato la marcia verso l’autoritarismo nel paese – e come conseguenza c’è stata una diminuzione della libertà di quindici punti, secondo Freedom House.

I principali spostamenti del 2016

L’Ungheria e la Polonia sono fra le democrazie occidentali che hanno perso punteggio in maniera significativa nel 2016, ma il rapporto ha anche messo nel mirino gli Stati Uniti. Si annota che gli USA sono «un paese da controllare» da quest’anno a causa dell’atteggiamento dell’amministrazione Trump nei confronti delle libertà civili, così come per la potenziale ridefinizione del ruolo degli Stati Uniti nel mondo.

E questa è la situazione attuale:

Mappa: libertà nel mondo nel 2017

Per l’intero rapporto, che è una lettura altamente raccomandata, andate qui.

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