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Ho girato un video (cioè, insomma…)

I Fabbricastorie stanno collaborando a un progetto del CNOS-FAP, l’ente di formazione dei Salesiani. La nostra collaborazione è concentrata principalmente sulla progettazione di un gioco, il cui nome di lavoro è per il momento Simulandia.

Uh. Quando tutto il progetto era ormai chiuso abbiamo scoperto che Simulandia è anche il nome di un gioco di ruolo online spagnolo e di un progetto pugliese sull’uso del gioco nell’insegnamento della matematica (di cui tra l’altro è abbastanza interessante leggere il paper conclusivo).

Comunque.

Il nome alla fine cambierà: come riferimento di lavoro abbiamo deciso di tenerlo, speriamo ci porti fortuna.

Alla fine la partnership ha deciso di pubblicare anche un video per illustrare il progetto, video che vedete qui sotto. Alla fine vedrete che ci sono anch’io.

Il video è in fondo fatto alla buona, anche magari in una situazione un po’ di fretta, quindi ha dei limiti che in fondo sono quelli dell’impresa stessa: anche noi Fabbricastorie non ci eravamo mai imbarcati in un progetto così complesso.

Peraltro girare il video è stata una delle  cosa più divertenti di quest’ultimo periodo. Un backstage che riveli tutti i blooopers, i casini, il gobbo fatto alla bell’e meglio, tienilo più basso, più alto, a destra, non farmi girare troppo gli occhi, il fischio fastidiosissimo nella registrazione che abbiamo scoperto solo quando la registrazione era finita, le prove parallele alle mie dei miei complici Fabbricastorie, ciascuna con il suo carico di altre catastrofi, il fatto che solo alla fine ci siamo accorti che nel riflesso del mobile alle mie spalle si vedeva la poltrona di Andrea con le giacche poggiate sopra, la decisione di girare nel mio terrazzo solo per scoprire che l’inclinazione del sole era esattamente la peggiore possibile, tale da impedire di volgersi indifferentemente a est, nord, sud e ovest, l’eliminazione fisica del gobbo, il suo frenetico recupero perché nessuno si ricordava il testo, le pause nel parlato per poter tagliare piccole clip che poi si sono rivelate controproducenti, un backstage dicevo con tutto questo e molto altro vincerebbe l’Oscar, credo (sezione: miglior catastrofi originali): e per fortuna abbiamo seguito l’aureo consiglio degli antichi e non abbiamo incluso ne cani né bambini.

Dal giorno del video ho un accresciuto rispetto per gli amici cineasti. E un po’ d’invidia, magari.

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