CoordinateLe narrazioniOpinioniSalti di realtàTesti

I cattivi di Star Wars

Frugando fra gli articoli abbozzati e mai completati del blog ho ritrovato l’inizio della traduzione di un pezzo di Sonny Bunch sul Washington Post del lontano 2015. L’articolo, che tenta di dimostrare che in Guerre Stellari i veri buoni sono gli Imperiali, è chiaramente ironico, ma ha abbastanza assonanze con argomentazioni impiegate dalla propaganda in casi reali – anche oltre i richiami effettivamente citati nell’articolo – da meritare una seconda occhiata, e questo vale anche adesso a distanza di anni. E poi a metà gennaio proporrò una attività di formazione per i soci di Banca Etica locali sulla gestione del conflitto, sono nella fase in cui varie parti del mio cervello fanno brainstorming fra loro e quest’articolo mi ha fatto scattare tutta una serie di riflessioni che ho scoperto sorprendentemente non banali (sorprendentemente, non solo perché l’articolo è una boutade ma anche perché ha un paio di passaggi sgradevoli che devono essere il motivo per cui alla fine all’epoca decisi di non tradurlo – oltre al fatto che sulla reale qualità di questo genere letterario potremmo discutere all’infinito; non tutte le modeste proposte sono della stessa qualità).

Lascio a eventuali commenti di esplorare i paralleli fra attualità e parodia e quali suggerimenti mi siano venuti per la mia attività formativa, ma appunto qui un’osservazione ulteriore che forse vale la pena di enunciare senza poi approfondirla ulteriormente: questo tipo di argomentazioni ad absurdum funzionano, ovviamente, quando sono abbastanza verosimili da essere forti, diciamo abbastanza da poter essere difese a oltranza in una cena fra amici pur fra tutte le obiezioni possibili. Nel caso specifico, è interessante notare che questa difesa è molto più facile oggi di quando Guerre Stellari è uscita, perché all’epoca c’era, banalmente, abbastanza gente ancora viva da avere conosciuto dal vero la dittatura e la guerra; il rovesciamento interpretativo con questi non poteva funzionare altrettanto bene rispetto a come lo si legge oggi.

Come sempre i link sono quelli dell’articolo originale. Ho tagliato un paio di righe alla fine che hanno a che fare col fatto che all’epoca stava per uscire uno dei film della terza trilogia di Guerre Stellari.

La distruzione di Alderaan era completamente giustificata

di Sonny Bunch

Asawin Suebsaeng ha fatto recentemente osservare su The Daily Beast che il Twitter neoconservatore ama l’Impero Galattico, i presunti cattivi dell’universo di Guerre Stellari, suscitando un buon numero di mugugni da parte di persone che ritengono che non sia altro che banale trollaggio. Come ripeto sempre, non è trollare se è la verità. Onestamente, mi è difficile capire perché più persone non hanno visto al luce, per modo di dire, a proposito del lato oscuro della Forza.

Il mio amico Jonathan V. Last ha abilmente delineato i punti a favore dell’Impero Galattico e quelli a sfavore della Repubblica Galattica più di un decennio fa per il Weekly Standard in un pezzo intitolato A favore dell’Impero. Come fa osservare Last, da una parte abbiamo una forza meritocratica a favore dell’ordine e della stabilità guidata da una dittatura più o meno benevola che si sforza di mantenere l’unità galattica, facilitare il commercio e allontanare la prospettiva di un insidioso conflitto intergalattico prima che troppe persone perdano la vita. Dall’altra parte abbiamo una banda di terroristi religiosi la cui dirigenza include un trafficante di droga al soldo di commercianti di schiavi e una coppia di gemelli incestuosi che puntano a istituire nuovamente una repubblica fallimentare ostaggio di interessi particolaristici che tollera che i suoi cittadini siano usati come merci a poco prezzo.

Non so a voi, ma a me la divisione in buoni e cattivi sembra piuttosto ovvia.

Il punto debole, ovviamente, è Alderaan. Nei primi momenti di Guerre Stellari, la Morte Nera distrugge il pianeta adottivo della Principessa Leia. I propagandisti a favore della Nuova Repubblica fanno frequentemente notare che questa azione militare è ingiustificabilmente malvagia – una prova provata che l’Impero è dalla parte del torto. Per dirla brutalmente come ha fatto Dylan Matthews quando Bill Kristol ha sostenuto (correttamente) che non ci sono elementi reali che provino che l’Impero sia malvagio, «Hanno distrutto un f**tuto pianeta».

E va bene, è vero. Ma si trattava in realtà del male minore fra tutte le scelte possibili, se vi fermate un momento a pensarci.

Prima di tutto, liberiamoci dell’idea infantile che Alderaan fosse, come sostenuto dalla spia ribelle e agitatrice intergalattica Leia Organa, un bersaglio completamente civile. Non c’è assolutamente motivo di credere alla sua pretesa che: «Alderaan è pacifico, non abbiamo armi». In precedenza aveva già mentito non solo circa la natura diplomatica della missione che stava svolgendo al momento della sua cattura ma anche riguardo al luogo dove si trovavano i piani di costruzione della Morte Nera. E vale anche la pena di notare che avrebbe continuato a mentire sulla posizione di un bersaglio militare da ingaggiare da parte della Morte Nera fino a un attimo prima che Alderaan fosse distrutto.

Abbiamo ulteriori motivi per non considerare sincera la Principessa Slealeia a se consideriamo che il padre adottivo, Bail Organa, era uno dei membri originali della ribellione, avendo preso contatto con Obi-Wan Kenobi e Yoda al fine di sabotare il Cancelliere Palpatine, pur democraticamente eletto, poco dopo la sua ascesa. Alderaan è più credibile come centro finanziario e politico della ribellione che come pianeta pacifico, i cui dirigenti, come abbiamo visto, sono partner negoziali assolutamente inaffidabili – un nido di malaffare e criminalità non meno sciagurato di Mos Eisley, ma su scala planetaria.

Aldeeran era, quindi, un obiettivo militare legittimo. È giustificato il livello di forza usato contro di esso? Si tratta di una domanda difficile, ma si direbbe la meno peggio della alternative disponibili. Si consideri l’opzione alternativa che l’Impero avrebbe potuto adottare: invadere Alderaan, rimuovere i suoi governanti e instaurare un regime filoimperiale. Tuttavia, impegnare le truppe sul terreno in questa maniera avrebbe presumibilmente destabilizzato non solo il pianeta ma l’intera regione, creando un terreno fertile per lo sviluppo di terroristi religiosi e inghiottendo risorse umane e finanziarie per decenni. Non è difficile immaginare la possibilità che uno Stato Jedi del Sistema di Alderaan (SJSA, anche se avrebbero probabilmente preferito il più semplice SJ, Stato Jedi) risorgesse dalle ceneri di una qualche mal concepita invasione e occupazione.

Si tratta probabilmente esattamente del tipo di catastrofe che il Grand Moff Tarkin cercava di evitare con l’ideazione della sua strategia difensiva basata sula Morte Nera. La Dottrina Tarkin, descritta qui, è basata sulla deterrenza e la minaccia dell’uso della forza piuttosto che il suo uso effettivo. È chiaro che è necessario usare la forza una prima volta perché la minaccia possa funzionare, ma è facile comprendere l’attrattività di una simile tattica, che è progettata per salvare vite umane sul lungo periodo. Immaginiamo il tributo di sangue – per non parlare dell’enorme costo fiscale – necessario a lanciare un’invasione dopo l’altra di sistemi stellari separatisti. Il calcolo in termini di utilità complessiva è complesso, ma non è difficile immaginare uno scenario in base al quale siano morte meno persone in seguito alla distruzione di Alderaan di quante ne sarebbero morte in una serie di costose invasioni.

La distruzione di Alderaan, quindi, è più simile all’uso della bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki di quanto lo sia a un genocidio*. Sì, è stata orribile e sì, sarebbe stato bello se non fosse avvenuta. Ma si è trattato di un attacco a un obiettivo militare legittimo e può essere difesa sulla base della teoria sulla guerra giusta, un attacco che aveva l’obiettivo di salvare vite utilizzando la deterrenza nei confronti di altre grandi potenze perché non intraprendessero un conflitto a loro volta. Il Grand Moff Tarkin dell’Impero non è peggio del Presidente Democratico Harry S. Truman – e nessuna persona meritevole di attenzione considera Truman un mostro.

Ovviamente, questo pezzo non convincerà coloro che sono stati abbindolati dai propagandisti della Nuova Repubblica; dopo tutto, si tratta di persone che si coricano la notte per sognare di poter partecipare a una specie di comizio hitleriano a sostegno di un’aristocrazia ariana. Ma imploro voi pochi capaci di pensare con la vostra testa di riconsiderare tutto ciò che vi è stato insegnato […]: l’Impero è stato, con ogni probabilità, dalla parte del bene per tutto questo tempo.

* Rimango sempre vagamente irritato che si descriva la distruzione di Alderaan come un genocidio. Non che abbiano fatto saltare in aria Kashyyk e cancellato dall’esistenza gli Wookie, gente. Ci sono abbastanza altri insediamenti umani nella galassia. Siamo più nei dintorni della distruzione di Palmyra da parte dei Romani, e nessuno lo considera un genocidio.

Facebook Comments

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:

Questo sito usa cookie o permette l'uso di cookie di terze parti per una vasta serie di funzionalità, senza le quali non potrebbe funzionare con altrettanta efficacia. Se prosegui nella navigazione, scorri questa pagina, clicchi sui link presenti nel sito, commenti un contenuto, condividi una pagina o un articolo, scarichi un file, visualizzi un video o utilizzi un'altra funzione presente su questo sito stai probabilmente attivando un cookie e acconsenti quindi implicitamente all'utilizzo di cookie. Per capirne di più o negare il consenso leggi la cookie policy - e le informazioni sulla osservanza della GDPR

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi