CoordinateLe coseMerciOpinioniTesti

Lo spiazzista non abita più qui (e neanche Bob Dylan sta tanto bene)

Le  meravigliose discussioni sul Nobel a Bob Dylan, col loro meraviglioso ventaglio di opinioni e la loro (non tanto) meravigliosa superficialità mi hanno fatto pensare come l’avanzata galoppante del trasferimento del dibattito pubblico sui social e in generale sulla rete abbia comportato la repentina crisi di una figura che altrettanto repentinamente si era guadagnata un ruolo sociale: lo spiazzista.

Non ricordo chi abbia creato la parola; io l’ho letta in un articolo di Michela Murgia ora sfortunatamente irraggiungibile di cui resta qualche piccola traccia sul web.

Faceva notare, Michela, il diffondersi di commentatori e corsivisti abilissimi nel posizionarsi in maniera inaspettata, provocante e forse coraggiosa, in modo da spiazzare (appunto) i lettori con le loro posizioni inaspettate.

Non esiste l’evidenza per lo spiazzista: dietro ogni chiarezza c’è un ben altro che nessuno ha ancora avuto il coraggio di dire. Lo spiazzista ha capito di più, ha visto oltre e ha il nerbo per proclamarlo al mondo.

L’articolo è del 2012. Era un’epoca di avanzamento rapido della rete, le offerte di opinione si moltiplicavano e per distinguersi dalla massa, che si fosse blogger d’assalto o editorialisti chiamati a svecchiare le prime pagine, occorreva distinguersi con una propria cifra di originalità, arguzia e provocazione.

A pochissimi anni di distanza lo spiazzista non esiste più: o meglio tutti sono spiazzisti, ognuno rispetto a qualcun altro, e contemporaneamente tutti assolutamente ortodossi, direi ultra-ortodossi, rispetto a qualcun altro. Il grande mercato globale delle opinioni e dello spettacolo ha qualcosa per tutti e ciascuno può trovare un commentatore che dice esattamente quel pensiero originale che pensavamo di avere solo noi. E quindi non si può più essere spiazzisti: perché lo spiazzista per definizione è unico e fuori della massa: quando il mercato è così segmentato non c’è più gusto a isolarsi, e paga molto di più farsi alfieri di un piccolo (o grande) gruppo di fedeli. Lo spiazzista viveva del dentro e fuori: tutti gli altri dentro, lui solo fuori. Ora il mercato si dispone tutto intorno al lettore e tutto è meccanico, tutto è predeterminato, come se un grande editore globale esaminasse i 360° delle opinioni e poi dicesse ai suoi bravi giornalisti: «Tu mettiti qui, tu un po’ più in là, tu più in là ancora», e così via, finché il giro è completo.

Il che, fra parentesi, toglie un po’ di gusto alle discussioni, eh, ed è uno dei motivi per i quali ultimamente spesso mi trattengo dal citare o condividere un articolo che mi piace: perché poi alla fine alla seconda lettura mi pare fatto su commissione e il condividerlo un atto settario e un po’ ingenuo, come quelli che diffondono le catene di Sant’Antonio e gridano «fate girare!!».

Su Dylan, per lo stesso motivo, non mi pronuncio, se non per dire che secondo me lo dovevano dare a Leonard Cohen, il Nobel, lo dovevano dare (e così vi ho spiazzato, eh?).

Disclaimer: lo so che Dylan e Cohen si stimano vicendevolmente, lo so.

Facebook Comments

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:

Questo sito usa cookie o permette l'uso di cookie di terze parti per una vasta serie di funzionalità, senza le quali non potrebbe funzionare con altrettanta efficacia. Se prosegui nella navigazione, scorri questa pagina, clicchi sui link presenti nel sito, commenti un contenuto, condividi una pagina o un articolo, scarichi un file, visualizzi un video o utilizzi un'altra funzione presente su questo sito stai probabilmente attivando un cookie e acconsenti quindi implicitamente all'utilizzo di cookie. Per capirne di più o negare il consenso leggi la cookie policy - e le informazioni sulla osservanza della GDPR

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi