Cappe e spadeCoordinateGiochiLe narrazioni

Vi manca l’idea per un gioco di ruolo? Ecco…

In questo periodo ho più cose da scrivere che tempo a disposizione. E mi sono anche accorto che sebbene la scritta Giochi campeggi sul menù principale, sebbene mi dichiari orgogliosamente un giocatore, sinora non ho parlato quasi mai di giochi.

L’articolo che state per leggere nasce da queste due osservazioni. Mi capita di leggere articoli e di pensare: con questo ci si potrebbe scrivere uno scenario fantastico; ho deciso di condividerli, per dare un’aria più ludica a questo blog. Il primo di questi articoli mi è stato suggerito da Wired, e riguarda la crittografia. Ve lo riassumo qui sotto, rimandandovi all’articolo originale per maggiori particolari (se avrò abbastanza tempo cercherò prima o poi di tradurlo integralmente). Le immagini non sono quelle dell’articolo originale, che immagino siano di proprietà di Wired, ma altre prese da Wikipedia. Al riassunto aggiungo qualche altra informazione.

Crittografie: sette codici indistruttibili?

La crittografia, compresa l’abilità di decifrare i codici segreti altrui, è tradizionalmente considerata parte rilevante del lavoro degli agenti segreti (temo che nella realtà occupi più o meno lo stesso spazio di altre attività, quali sedurre belle donne, lanciarsi da treni in corsa, disinnescare ordigni nucleari e neutralizzare a mani nude dayaki armati di lanciafiamme, ma non stiamo troppo a sottilizzare).

In realtà invece la crittografia comprende tutto un milieu di operatori, alcuni professionali, altri semplici amatori. L’uso del computer è di rigore, ma alcuni codici vengono risolti attraverso la pura manifestazione dell’ingegno. Questa piccola e selezionata comunità hai i suoi Graal, cioè dei codici che sinora hanno resistito a tutti gli sforzi di decifrazione. Wired ne elenca sette, ricamando anche sulle storie, obiettivamente intriganti, che li accompagnano. Li elenco qui sotto.

Il manoscritto Voynich

Perfetto per storie horror (gli amanti del Richiamo di Cthulhu drizzino le orecchie):

voynichPochi testi crittografati sono tanto misteriosi – e intriganti – come il manoscritto Voynich, un libro databile all’Italia del XV o XVI secolo, scritto in una lingua che nessuno può capire, su un argomento che nessuno riesce a immaginare e che comprende illustrazioni di piante che non esistono. In più ci sono simboli zodiacali, carte astrologiche, illustrazioni di erbe medicinali e disegni di donne nude che fanno il bagno collegate a strani tubi. Le 246 pagine di pergamena di capretto del manoscritto forse dovevano servire a studi di alchimia o di medicina medievale, ma nessuno lo sa per certo.

Una descrizione del manoscritto Voynich in italiano c’è su Wikipedia, che avanza pure l’ipotesi di un falso destinato a ingannare l’Imperatore Rodolfo II, con spunti per intrighi internazionali, ambientati nel XVI-XVII secolo, piuttosto promettenti. Non è che il manoscritto Voynich non sia proprio mai stato utilizzato nella cultura pop – tra l’altro anche in Italia da Valerio Evangelisti – ma è ancora in quello status semisconosciuto tranne che in ambienti nerd selezionati che lo rende perfetto come base per un gioco di narrazione (e, da quello che vedo, la soluzione ovvia, che l’abbia scritto un’entità aliena naufragata sulla Terra per descrivere il proprio mondo di origine, non è mai stata utilizzata).

I cifrari Beale

Non è chiaro se i cifrari Beale siano una beffa (o un’invenzione letteraria) o una realtà. Teoricamente però decrittarli darebbe l’indicazione per mettere le mani su un enorme tesoro (parliamo di tonnellate d’oro), sepolto da qualche parte in Virginia. “Beale” sta per il misterioso Thomas Jefferson Beale, l’uomo che avrebbe nascosto il tesoro e lasciato tre fogli con le indicazioni per ritrovarlo: il primo indica il tipo di tesoro, il secondo e il terzo il luogo preciso in cui è sepolto (o i modi per venirne in possesso). Il problema è che la chiave del codice è basata su un altro testo scritto (nel caso del primo cifrario, la Dichiarazione di Indipendenza degli USA) e nessuno sa quali siano i libri usati per cifrare il secondo e terzo documento.

Wired registra la possibilità della beffa puramente come un’ipotesi, la pagina di Wikipedia è molto più sbilanciata a favore di questa idea, ma il bello nei giochi di narrazione è che l’autenticità del documento non è necessaria: per esempio si potrebbe creare un’avventura contemporanea bellissima in cui un gruppo di truffatori tenta di spacciare le false chiavi necessarie per decifrare il documento… In alternativa il periodo di pubblicazione del libello contenente i cifrari Beale (il 1885) o quello in cui Beale avrebbe nascosto il tesoro (il 1817) permetterebbe di gestire storie western o della Frontiera piuttosto diverse dal solito.

Dorabella

2010-09-24-dorabella-cipherNel 1897, il compositore quarantenne Edward Elgar inviò questa lettera crittografata alla ventitreenne Dora Penny, la figliastra di un suo amico. «Che messaggio cifrato invia un uomo a una ragazza con la metà dei suoi anni?». Bella domanda. È una lettera d’amore dolciastra e un po’ inquietante? È uno spartito crittografato?

Devo dire che ciò che mi intriga del cifrario Dorabella è questo sottofondo sentimentale al suo mistero: sono più curioso di conoscere i sentimenti che agitavano il cuore del maturo Elgar che non di immaginare una storia d’avventura legata al cifrario.

D’altra parte, a pensarci meglio: ci sono tracce di un uso di cifrari simili, da parte di Elgar, lungo tutta la sua vita: un comportamento evidentemente da appartenente a setta segreta – forse un gruppo di musicisti intenti a riprodurre l’aliena musica di R’lyeh, l’orrida filastrocca della città dannata in cui entità innominabili dormono un sonno lungo eoni?

Più in tema: Elgar scrisse le Variazioni Enigma, in cui ogni strumento suona il contrappunto a una melodia-chiave che non è però svelata nella partitura, nemmeno in nota. Dicono che la famosa macchina tedesca Enigma della II Guerra Mondiale avesse ricevuto il suo nome in riferimento ad Elgar e alle sue Variazioni: forse c’era davvero qualcosa sotto…

Taman Shud

taman shudIl fatto che un codice venga trovato nelle tasche di un morto lo rende naturalmente più interessante. Il 1 dicembre del 1948 il corpo di un uomo ben vestito ma per il resto inidentificabile – generalmente noto come l’Umo di Somerton – fu trovato vicino a una spiaggia di Adelaide, in Australia, senza segni evidenti di trauma. A oggi non si sa come sia morto, e appariva in eccellente forma fisica (potrebbe essere stato ucciso da un veleno non rilevabile). I suoi vestiti non avevano etichette: sotto ogni punto di vista è come se non fosse mai esistito. Questi indizi hanno portato all’ipotesi che l’Uomo di Somerton avesse dei disturbi mentali e abbia commesso un suicidio, o che fosse una spia sovietica che sia stata scoperta e eliminata.

Adesso arriva la parte più strana. All’interno di una taschina più piccola – uno scomparto per l’orologio all’interno della tasca dei pantaloni – c’era un pezzetto di carta con le parole “Taman Shud”, che in Persiano vuol dire “finito”. Il pezzetto di carta fu in seguito collegato a una copia del Rubaiyat di Omar Khayyam, abbandonata sul sedile posteriore di un’auto lasciata aperta, la notte del presunto omicidio, in un luogo in cui si suppone che la vittima sia passata prima della morte. Sul retro del libro c’erano cinque righe di lettere in codice, scritte a matita.

No, ok, su questo non vale neanche la pena di dare suggerimenti: ogni narratore degno di questo nome starà già buttando giù il suo scenario…

Hmmmm, non vale la pena… però la mia idea la dico lo stesso: su una spiaggia di una parte qualunque del mondo, al giorno d’oggi, viene ritrovato un altro morto misterioso. E anche questo ha un biglietto strappato dal Rubaiyat con scritto “Taman Shud”. Ma nel retro della sua copia…

Il codice dell’assassino dello Zodiaco

Negli anni ’60 e nei primi anni ’70 un assassino serale terrorizzò la California settentrionale. Lasciò dietrod i sé due crittogrammi: uno, da 408 carateri, fu decifrato in un paio di giorni. L’altro, di 340 caratteri, rimane un enigma più di quattro decennni dopo. Il killer dello Zodiaco non è stato mai arrestato.

zodiac codeLa pagina di Wikipedia spiega perché questo serial killer sia noto come “assassino dello Zodiaco”. Da un punto di vista narrativo l’ovvia pista da seguire è questa: cosa succederebbe se oggi qualcuno dichiarasse di essere in grado di decifrare le lettere dello Zodiaco? Un serial killer ultrasettantenne che abbandoni il suo pensionamento per dare la caccia agli importuni che minacciano il suo meritato riposo sarebbe un cambio di passo interessante per una campagna e un avversario che i giocatori probabilmente non incontrano spesso…

 Kryptos

Beh, questo è fantastico. Una specie di scherzo fra amici:

All’esterno del quartier generale della CIA a Langley si trova la scultura “Kryptos”, una installazione creata dall’artista Jim Sanborn con l’aiuto dell’ex crittografo della CIA Ed Scheidt. Il codice della scultura contiene quattro sezioni, con 869 caratteri crittografati in totale. Tre di queste sezioni sono state risolte (agli analisti dell’Agenzia ci sono voluti sette anni). La quarta sezione coi suoi 97 caratteri, nota come “K4”, rimane un mistero.

Kryptos01_1Va bene, forse Sanborn e Scheidt non avevano in mente niente di male: creare una specie di palestra pubblica per crittografi; oppure l’installazione è anche una forma di selezione per i nuovi agenti: risolvi il codice, entra nella CIA, girerai il mondo. D’altra parte le tre sezioni sinora decodificate sono innocenti: il resoconto dell’apertura della Tomba di Tutankhamon, uno scherzo su un “luogo che contiene molti segreti” con le coordinate geografiche dei sotterranei del quartier generale della CIA. Bene, tutta roba innocente.

Ma se Scheidt invece avesse messo lì, sotto gli occhi di tutti, un Segreto Che Non Deve Essere Rivelato? Forse a Langley c’è qualcuno che non dorme la notte, chiedendosi quale sia il contenuto di K4 e se è tale da comprometterlo… Peraltro, codici da risolvere messi così, sotto gli occhi di tutti, riprendono l’antico tema della Spada nella Roccia: solo chi risolve K4 sarà degno di entrare negli Skulls&Bones, dove gli verranno rivelati i Protocolli Segreti di Washington… (alternativamente: K4 è davvero uno strumento per selezionare nuovi agenti, ma non per la CIA, bensì per un servizio segreto più segreto ancora…).

Facebook Comments

5 pensieri riguardo “Vi manca l’idea per un gioco di ruolo? Ecco…

Rispondi a Rufus Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:

Questo sito usa cookie o permette l'uso di cookie di terze parti per una vasta serie di funzionalità, senza le quali non potrebbe funzionare con altrettanta efficacia. Se prosegui nella navigazione, scorri questa pagina, clicchi sui link presenti nel sito, commenti un contenuto, condividi una pagina o un articolo, scarichi un file, visualizzi un video o utilizzi un'altra funzione presente su questo sito stai probabilmente attivando un cookie e acconsenti quindi implicitamente all'utilizzo di cookie. Per capirne di più o negare il consenso leggi la cookie policy - e le informazioni sulla osservanza della GDPR

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi