Decisioni improvvise

Lo scorso 25 aprile mi sono iscritto all’ANPI, devo dire: non so bene perché.
Nel senso: ci sono certamente più e più buone ragioni per iscriversi all’ANPI, tanto più di questi tempi, però io non ci avevo mai pensato. Poi, alla manifestazione del 25 aprile ho incontrato un’amica carissima che sfoggiava il fazzoletto dell’ANPI, e ho pensato: sai che c’è? Lo faccio anch’io.
Un po’ sono rimasto deluso che non mi hanno dato il fazzoletto: quello lo devo cercare a parte, a quanto pare.
Scherzo, anche per tenermi accuratamente lontano da ogni rischio retorico, o dalla possibilità di dare l’impressione di aver voluto fare chissà quale dichiarazione o scelta di campo: spero che per chi mi conosce non sia necessario che io mi iscriva all’ANPI per capire certe cose di me.
Però è stato veramente l’impulso di un momento, che tra l’altro contraddice un’abitudine, negli ultimi anni abbastanza consolidata nella mia vita, di scegliere con cura i luoghi a cui appartenere o dove impegnarmi: ovviamente ho (molta) stima dell’ANPI in senso generale, ma concretamente non conosco quasi nessuno dei soci locali, non so niente della sua vita interna e, per dire, un’associazione che sul sito si definisce combattentistica dovrebbe imporre un attimo di pausa a un obiettore come me.
E quindi: è stato l’impulso di un momento, senza grandissime spiegazioni.
Forse potremmo dire che doveva arrivare ed è arrivato. D’altra parte, molte cose belle della mia vita sono dipese da scelte improvvise e non ponderate, quindi direi che va bene, anzi: va molto bene. E l’ex obiettore sa anche benissimo che un paio di zii e diversi dei variegati santi protettori del gruppo La Pira la Resistenza l’hanno fatta davvero.
E quindi non ho (ancora) il fazzoletto, però ho la tessera: come potete vedere, sono fiero di esibirla.