Traghettatori sub-ottimali
Ieri sono stato eletto Coordinatore del GIT dei soci di Banca Popolare Etica della Sardegna Meridionale.
Lo racconto qui sul blog intanto perché è il luogo deputato a raccontare i fatti miei e questo è un fatto mio abbastanza importante, e poi anche per mettere le mani avanti.
Sono stato già Coordinatore dei soci della Sardegna Meridionale, da prima della fondazione della Banca a una decina di anni fa. E poi sono stato Referente dei soci dell’Area Centro: quindi non solo non sono proprio di primo pelo, diciamo, e un po’ la cosa puzza di riciclo dei soliti noti, una roba che personalmente detesto e che non manco di criticare in altri (per esempio, lo dico così approfitto per levarmi il dente, è uno dei motivi – il meno importante – per il quale non voterò la costituenda lista-P per il Consiglio di Amministrazione della Banca).
La ratio dell’elezione, nella valutazione collettiva del GIT, è che per una serie di motivi contingenti il gruppo uscente non è riuscito a creare un processo compiuto di ricambio e che quindi serve un traghettatore più esperto che regga il GIT intanto che i nuovi ingressi maturano esperienza, altri soci sono coinvolti e in generale si completa la costituzione di un nuovo gruppo dirigente – parola grossa, ma esatta – destinato a coordinare i soci della Banca nella Sardegna meridionale del futuro. È chiaro che, rispetto al meglio, che sarebbe stato avere già un GIT più forte e un nuovo Coordinatore pronto, è una soluzione sub-ottimale.
Non è una cosa proprio inaspettata: quando ho scritto che secondo me in questi prossimi tre anni ci saremmo potuti togliere delle soddisfazioni avevo in mente qualcosa di simile: il GIT è composto da persone brave e molto motivate, ci sono tante attività in corso e ancora più progetti possibili, molti soci che non sono nel GIT e che però hanno voglia di fare… e in questi tre anni si sono poste delle fondamenta – come l’assunzione di Maria Luisa come banchiera ambulante e ora la filiale leggera a Sassari, per non parlare di una mole enorme di contatti, relazioni e attività progettate – che ora verranno buone.
Solo che il Coordinatore, probabilmente, non c’era. E quindi lo faccio io, che è, appunto, una situazione sub-ottimale. Ed è per questo che metto le mani avanti: l’unica giustificazione accettabile è che se lo faccio lo faccio solo per un triennio e solo per completare il processo di ricambio per il futuro. Lo dico pubblicamente, così se fra tre anni mi viene la tentazione di continuare, perché ci staremo divertendo molto e mi secca passare la mano, allora rileggo questo articolo, mi vergogno molto e non cerco di ricandidarmi. E se durante questi tre anni mi viene da fare il Coordinatore magico che fa tutto lui e non fa crescere il gruppo allora mi ricordo che mi sono sbilanciato qui in pubblico e prima che me lo facciano notare gli altri mi do una pappina sulle mani e lascio spazio. E se prima dei tre anni c’è uno o una che sarebbe un Coordinatore perfetto e che è pronto o pronta, dico, come Giovanni, che è meglio che lui salga e io diminuisca, e faccio un passo indietro.
Nel frattempo, far crescere un gruppo e preparare il ricambio è una cosa che, in realtà, non ho mai fatto. Credo sarà un lavoro interessante: il che, aggiunto a tutte le aspettative positive che ci sono per questo triennio, fa sì che sia molto molto contento.
Ma sub-ottimale, è bene che me lo ricordi sempre.