Supercazzole
Ieri a cena, casualmente tutte persone interne all’Università, ci siamo detti che gli studenti non sanno più scrivere, che si tratti di un breve saggio o una relazione oppure un’istanza di carattere amministrativo non importa.
Il che magari, fatta la tara alle generalizzazioni e al compianto per il declino inarrestabile del mondo, è probabilmente anche abbastanza vero, almeno per una percentuale di studenti (temo crescente).
Però oggi al chiosco vicino all’ufficio mi fermo a prendere il caffè, apro il quotidiano locale e ci trovo editoriali e articoli di finissimi intellettuali ed esponenti cittadini che non sono più studenti da un pezzo e che non solo scrivono quelle che paiono con tutta evidenza delle supercazzole, ma le scrivono pure in maniera improponibile o incomprensibile.
![](https://i0.wp.com/www.robertosedda.it/wp-content/uploads/2023/05/Amicimiei-Tognazzi.jpg?resize=704%2C368)
Bevo il caffè e vado via.
Meglio gli studenti, penso.