Sentieri da salvare e riscoprire
Per proseguire nel discorso sul camminare iniziato l’altro giorno, segnalo che su Atlas Obscura c’è un altro interessante articolo sul percorso di riscoperta e salvaguardia degli antichi sentieri di campagna in Inghilterra.
L’articolo, come è proprio di Atlas Obscura, ha un sottofondo di divulgazione storica e si sofferma, in maniera interessante, sul ruolo sociale dei sentieri e del diritto di passaggio, elemento perenne di lotta fra classi popolari (che li consideravano beni pubblici) e gli aristocratici (che puntavano a impossessarsene) in un processo più ampio di trasformazione nei secoli dell’assetto dei diritti nella campagna inglese. La parte più interessante, però, è quella di descrizione dell’oggi – anche come esito di lungo periodo di quelle lotte – perché mi pare di avere capito che in Inghilterra c’è una dimensione di riflessione specifica sul camminare che si distingue dallo sforzo analogo di riscoperta e valorizzazione, anche in chiave turistica, che si svolte in altre parti d’Europa, dal famosissimo Camino di Santiago fino al nostro Cammino di Santa Barbara.
Per esempio ho scoperto che in Inghilterra c’è addirittura un’organizzazione, i Ramblers, che difende i diritti dei camminatori, una cosa abbastanza diversa, in termini di rivendicazione politica, da altre organizzazioni di appassionati dell’escursioismo che pure si dedicano alla salvaguardia dei sentieri, come il nostro CAI.