Gli spaghetti degli altri
La rivista americana Bon Appetit dedica un articolo a cinquantacinque ricette di pasta alternative alla solita pasta al sugo (specificando che non c’è la marinara, qualunque cosa essa sia).
![](https://i0.wp.com/www.robertosedda.it/wp-content/uploads/2019/08/creamy-pasta-with-peas-and-mint.jpg?resize=510%2C510)
Secondo me è una lettura interessante per diversi motivi. Intanto, consente di esercitarsi nei soliti stereotipi e provare ogni tanto il brividino dell’orrore dell’italiano che vede massacrare ricette ben note (mettere burro e anche olio? Ma perché?). Contemporaneamente, si può sempre sbirciare un po’ in giro e scoprire idee culinarie che magari è interessante provare.
Su piani più generali è un repertorio interessante per capire cosa mangiano gli americani, che problemi si pongono e come vedono le cucine straniere, nel caso specifico quella italiana. E ci sono anche indizi interessanti sui meccanismi del mercato globale: quando, per esempio, si cita un ingrediente in dettaglio vuol dire che degli specifici produttori hanno trovato la loro strada per il mercato statunitense.