Ma magari…
Seguendo un’osservazione casuale di Paul Krugman mi sono fatto un giro sul profilo di Alexandria Ocasio-Cortez, giovane parlamentare statunitense (la più giovane mai eletta alla Camera dei Rappresentanti) e, da quel che leggo, la donna che più l’elettorato di estrema destra vorrebbe vedere in galera (probabilmente perché a Ilhan Omar e Rashida Tlaib viene direttamente riservata la deportazione o forse la fucilazione senza nemmeno processo).
Della Ocasio-Cortez si parla anche in Italia molto bene, come di un astro nascente del campo democratico. Come sapete sono da tempo afflitto da una grave malattia e diffido oltretutto delle buone pratiche e delle narrazioni salvifiche, quindi non posso negare di essere diffidente.
Però andando a curiosare il primo tweet che ho trovato è questo:

cioè (si parlava del muro che Trump vuole costruire e dei pregiudizi nei confronti dei latino, ma non è rilevante):
Niente di questo è benaltrismo. Il razzismo e il pregiudizio di qualunque tipo è legato in maniera inestricabile.
Quando non li si affronta come un sistema e si prova a sezionarli come se fossero argomenti distinti e separati, alla fine chi ne ottiene un vantaggio è il suprematismo bianco + il classismo.
Ora, a parte l’uso del segno + come congiunzione (e qualche anacoluto) non c’è male, per una politica americana: lotte civili e diritti (avversati dalla supremazia bianca) e lotte sociali (avversati dal classismo) uniti insieme in un ragionamento unitario.
Osanna.