Elezione del Comitato Etico: un’opinione
Alla prossima Assemblea di Banca popolare Etica sarà rinnovato il nostro comitato etico, che ha esaurito il suo mandato triennale.
Con gli altri Referenti dei soci delle cinque Aree in cui è divisa la banca ho sottoscritto un documento per provare a indirizzare il dibattito elettorale nella direzione secondo noi migliore per la banca, con un occhio ai nostri prossimi quindici anni di vita.
Il documento – alla cui stesura ho partecipato attivamente – è in circolazione già da un mesetto, ma siccome stasera l’Area Centro si riunisce giusto su Skype per cominciare a discutere di candidature, mi è venuto in mente di riproporlo anche qui sul blog: magari in tutto il giro di mail qualcuno è stato saltato o non l’ha letto, magari interessa, come metodo, anche a chi non è socio di Banca Etica – e perciò certamente non l’ha ricevuto – e, infine, magari serve a dimostrare che dentro le organizzazioni si possono affrontare elezioni, anche importanti, con una certa leggerezza e senza le cose che si vedono altrove.
Oltre che da me per l’Area Centro, il documento è stato sottoscritto da Maurizio Bianchetti (NO), Giorgio Osti (NE), Luigi Saccenti (Sud) e Xavier Rubio (Spagna).
Cari soci
desideriamo scrivervi, all’inizio del percorso per l’elezione del Comitato Etico, per manifestarvi alcune esigenze sulle quali, come Referenti dei soci della cinque Aree della Banca, ci troviamo d’accordo.
Non vogliamo influire sull’elezione; o meglio: abbiamo l’ambizione di influire sulle elezioni, ma nel senso di orientare il processo con il quale si affronta la selezione delle candidature, manifestando alcuni punti che riteniamo nell’interesse della Banca in generale ma lasciando ovviamente la selezione e il sostegno alla presentazione delle candidature e l’appoggio in termini di voto alla responsabilità dei soci, dei singoli GIT e dei Coordinamenti d’Area. Non intendiamo quindi suggerire dei nomi, quanto indicare delle attenzioni lungo il percorso.
Prendiamo la parola anche perché troviamo che l’elezione del nuovo Comitato Etico cada in un momento significativo, in cui tanti fattori suggeriscono che per questo organismo stia iniziando un “nuovo ciclo” della sua storia: per esempio il fatto che l’elezione cada durante i festeggiamenti per i quindici anni di vita di Banca Etica, nel momento in cui la Banca stessa, con l’apertura della nuova Area in Spagna, entra in una fase nuova di attività; un periodo in cui si stende il nuovo Manifesto politico di Banca Etica… Sono tutti fattori che suggeriscono che l’elezione dei nuovi componenti del Comitato vada fatta con particolare senso di responsabilità, in vista di un suo ruolo rinnovato e adatto alle nuove sfide dei “secondi” quindici anni della Banca.
Prima di tutto, siamo tutti d’accordo nel ritenere che, per un organo come il Comitato Etico, sia opportuno superare il solo concetto ristretto dell’appartenenza territoriale, che impoverisce il dibattito elettorale a un confronto fra poche aree. Per quanto ci riguarda il meccanismo elettorale affida la selezione delle candidature a organismi territoriali dell’Organizzazione dei soci, ma vi chiediamo, in questo percorso, di essere capaci di guardare al di là dei confini di ciascuno nell’individuazione delle persone adatte, ragionando in termini del ventaglio di competenze che è opportuno che siano rappresentate nel Comitato. In particolare tenendo ben presente che il prossimo CE dovrà eleggere tra i propri membri un nuovo Presidente in quanto Leonardo Becchetti non si ricandida per cumulo di mandati. La dedizione e la competenza che Leonardo ha profuso nello svolgimento del proprio incarico ci fanno capire come sarà impegnativo trovare un sostituto e questo impegno inizia nella selezione delle candidature.
La seconda preoccupazione, che è simile, è che nel percorso elettorale si tenga conto della nuova realtà della Banca, che supera ormai i confini italiani: è opportuno che la composizione del Comitato e le sue capacità di lavoro tengano conto di questa nuova realtà.
Desideriamo anche segnalarvi che la nostra nuova normativa interna sulle rappresentanze minime di genere, approvata due anni, fa, non si applica all’elezione del Comitato Etico, che è regolata a parte. Riteniamo però che sia opportuno che il percorso iniziato l’anno scorso con il CdA vada continuato, e vi chiediamo pertanto, nella fase di selezione delle candidature, di farvi carico autonomamente, facendo il possibile, per il soddisfacimento dei requisiti minimi della rappresentanza di genere.
Infine, riteniamo che l’elezione del Comitato Etico rappresenti un’opportunità per sperimentare una qualche forma di maggiore partecipazione dei soci lavoratori alla vita politica della Banca. Sollecitiamo quindi in primo luogo i soci lavoratori ad offrire una propria riflessione sul ruolo del Comitato Etico e sulle competenze richieste ai suoi componenti, e d’altra parte sollecitiamo le Aree e i GIT a farse carico di questa riflessione nel momento in cui selezioneranno i propri candidati. Se poi fra i soci lavoratori dovessero emergere in maniera condivisa dei nominativi di candidati competenti e significativi siamo sicuri che l’Organizzazione Territoriale dei Soci, Coordinamenti e GIT, troverebbe il modo di farsi carico di inserirli nel proprio percorso di scelta.
Buon percorso elettorale a tutti!
Solo un chiarimento in chiusura, perché qualcuno mi ha fatto notare un possibile fraintendimento: per ovvie questioni di conflitto di interessi non può far parte del Comitato Etico chi è dipendente della Banca (in realtà la norma è più restrittiva: chiunque abbia rapporti di collaborazione, eccetera): quindi l’ultimo paragrafo non intende dire che vogliamo che si candidi un socio lavoratore, che sarebbe contro le regole, ma che i soci lavoratori offrano la loro riflessione e anche, magari, le loro indicazioni di nomi su chi sarebbe adatto a ricoprire il ruolo di componente del Comitato.