Sensibiche??
Questo ultimo paio di giorni sono praticamente accampato in ufficio dall’alba al tramonto e non ho molto tempo per scrivere, però volevo appuntarmi che sto leggendo Il tradimento dei chierici di Julien Benda, un libro che sta nei miei riferimenti fondativi da molti anni perché ne parlava sempre la mia docente di lettere del liceo, ma che non avevo mai letto tranne forse qualche pagina antologica a scuola.
Nell’introduzione (per quanto ne capisco molto buona, di Davide Cadeddu) trovo il riferimento a un altro libro di Benda, Dialogo d’Eleuterio, nel quale Benda polemizza contro il sensibilismo effeminato da una parte e l’esaltazione eroica dall’altra.
Non è che capisca benissimo cosa intenda Benda (sensibiche??) ma la doppia polemica mi è suonata familiare e adattissima ai nostri tempi, dove avrei in mente un sacco di esempi e per l’una e per l’altra parte. D’altra parte il testo è del 1911 e se evoca risonanze dell’oggi questo conferma la mia idea che non stiamo rivivendo gli anni ’30, con buona pace di chi evoca fascismi e nazismi, quanto il crinale fra i trasformismi della politica borghese e le irrazionalità dei nazionalismi di massa: come sapete, non è finita benissimo, m questo è un altro discorso.
Nel frattempo, per vederci più chiaro, mi sono ordinato il Dialogo: cercherò di capirci qualcosa e forse vi saprò dire.