Seguire il tempo
È da almeno una settimana che ho un sacco di cose da scrivere sul blog e non trovo il tempo per farlo.
In parte dipende dal fatto che sono in vacanza: e uno si potrebbe dire che in realtà è normale che in vacanza si dedichi il tempo libero a fare altre cose.
Il fatto è però che il blog per me è tempo libero, e per di più una cosa che mi piace moltissimo. E del resto la mia vita è composta da un sacco di cose che faccio nel tempo libero – Banca Etica, i Fabbricastorie, il blog, la radio – che però faccio con impegno pressante: perché sono cose liberamente scelte ma che, una volta che l’impegno è preso, diventano esigenti come e più di quelle cose che tutti siamo abituati a considerare obbligatorie: il lavoro, per esempio.
Quindi l’esperienza che faccio in questi giorni non è quella banale della contrapposizione fra tempo libero e tempo obbligato; piuttosto sperimento, come non mi era mai capitato, che ci sono momenti della vita – anche solo una o due settimane – nei quali la tua vita rimane la stessa, i tuoi interessi, impegni, bisogni, ma il flusso del tempo, il modo di organizzarlo cambia.
Scopro allora che la vacanza non è tanto avere più tempo libero o avere tempo per fare cose che altrimenti non faresti: per esempio mi sono portato dietro il quaderno dei giochi per potere – finalmente – scrivere, come ho desiderato tutto l’anno, e non l’ho ancora toccato. La vacanza è piuttosto cogliere il fatto che ci si può lasciar andare a questo tempo modificato, in cui cose che prima ti prendevano più o meno tempo assumono altri pesi e altri andamenti, e così arrivi a fine giornata e ti accorgi che il tempo l’hai usato per fare altro e puoi essere contento lo stesso.
Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo (Ec 3,1)
E insomma, buone vacanze a tutti. Il prossimo articolo del blog esce domani, promesso (vacanze permettendo).