Standardizzati
Ho messo da parte per segnalarlo un thread su Twitter di David Perell, un docente di scrittura creativa che qui però si avventura in un campo diverso, e cioè quello della standardizzazione delle merci e delle immagini delle merci.
Già, perché col tempo i loghi molto diversi di queste case di moda si sono uniformati? Sarà un caso, direte.
Forse no.
Il processo di omogeneizzazione, in realtà, non riguarda solo i loghi: come diversi commentatori hanno fatto rapidamente notare, anche per quanto riguarda gli oggetti il mantra vincente, attualmente, appare quello di un minimalismo globalizzato, come aveva recentemente sostenuto un utente di Twitter che va sotto il nome di Cultural Tutor:
Entrambi i thread e le loro risposte sono molto interessanti, anche a volerle scorrere rapidamente senza pretendere di volerle leggere tutte tutte tutte.
Ovviamente, non tutte le ragioni del fenomeno ricadono nel campo della perdita del buon gusto e della bellezza causate dall’omogeneizzazione e dalla semplificazione banalizzante, per non parlare delle oscure congiure di manager e pubblicitari che devono a tutti i costi uniformarsi al trend di ultimo grido o fornire ad azionisti boccaloni l’idea di avere fatto qualcosa di importante. Per esempio, un certo tipo di carattere può essere più facilmente accessibile, un certo tipo di design più semplice da produrre o effettivamente più efficiente.
Oppure ci sono motivazioni strutturali di altro genere: se nelle catene distributive ci sono giganti – poniamo Ikea – che presentano determinati oggetti – poniamo, una libreria – con un design caratteristico, gli altri attori minori del mercato – poniamo, Grandi magazzini del mobile – saranno stimolati a proporre librerie dal design identico, per semplificare la scelta a un pubblico massificato e distratto. E non va dimenticata l’influenza che possono avere software o altri strumenti di produzione anch’essi standardizzati.
Tutto questo ammesso, mi sembra che sia una tendenza meritevole di riflessione e che questi due thread forniscano in maniera relativamente compatta un buion punto di partenza per farlo.