Il ventaglio di letture
In principio fu il blogroll.
Quando ho aperto questo sito tutti gli altri blog avevano una colonna, a destra, con i link che rimandavano ad altri blog o a altri siti stimati e consigliati, e quindi l’ho fatto anch’io.
D’altra parte l’alternativa era occupare la colonna di destra con il gran varietà, come fanno ancora oggi molti siti importanti: il Corriere nel momento in cui scrivo propone Ahlam El Brinis, «pelle d’ambra, sguardo fiero, capelli neri», islamica che però (pero?!) fa il concorso per Miss Italia.
Ora che ho fatto schizzare in alto le visualizzazioni spargendo anche un po’ di indignazione a buon mercato, come i veri blogger e la migliore società dello spettacolo, passiamo alle cose serie (e ringraziate che mi sono tenuto sobrio: potevo pubblicare gattini pucciosi che fanno le acrobazie[1]).
Ho tenuto il blogroll dalla fondazione del blog fino al mese scorso, quando ho deciso di sopprimerlo: ogni tanto mi accorgevo che qualcuno dei blog segnalati spariva o chiudeva le attività, e mi seccava mantenere aperti dei link inesistenti. Del resto l’avevo già scritto in fase di presentazione del blog:
Quando ho progettato il sito ho deciso che nel blogroll avrei messo solo collegamenti veri, cioè blog che seguo realmente, diciamo che controllo almeno una volta alla settimana. Non mi piacciono particolarmente blogroll chilometrici e del tutto fittizi, in cui (lo dico? lo dico!) rimane Lara Manni mesi dopo che ha smesso di esistere (ecco, l’ho detto).
Ecco: essere sicuro di avere collegamenti veri diventava sempre più difficile e in più l’elenco dei siti era sempre meno rappresentativo dei miei interessi, delle mie letture sulla rete, del come mi informo e di quali contatti tengo.
Quindi via, kaputt, ho eliminato tutto.
Alcuni siti del blogroll d’altra parte rimanevano meritevoli di segnalazione ma, d’altra parte, non avevo intenzione di eliminare o trasformare la pagina dei blog degli amici, anche se molti di loro sono anch’essi fuori attività. E poi avevo voglia di segnalare quegli altri siti che leggo periodicamente e sui quali vado a spizzicare.
Alla fine ho aggiunto una pagina che raccoglie le varie fonti di informazione che ho aggregato sul mio palmare e che sfoglio periodicamente (molti degli articoli che traduco vengono da lì). Dentro le varie liste in cui sono suddivise ho anche recuperato quel che poteva rimanere del blogroll.
La pagina sarà, se possibile, aggiornata periodicamente: va nella stessa sezione del menù “Chi sono…” nella quale compaiono più o meno i miei interessi (che, vedo, da quel menù sembrerebbero essere solo il cibo e leggere…). Qui sotto metto le liste come sono oggi, per fotografare e rivedere in futuro quali siti e riviste seguivo nel lontano agosto 2015. È anche un modo, in fondo, per presentarmi e, per chi vuole, capire come ragiono e cosa mi interessa: forse il modo con cui sono organizzate le liste contiene degli indizi.
Posto gli elenchi anche perché, naturalmente, trovo che siano in larghissima maggioranza siti interessanti che vale la pena di leggere.
Mi rendo conto che c’è una certa prevalenza di anglosassoni, il che magari contribuisce a farmi seguire con un utile maggior distacco i dibattiti italiani ma non mi rende per questo meno mainstream: mi dico spesso che per essere aiutato a pensare maggiormente con la mia testa dovrei aggiungere qualcosa in più in lingua francese o spagnola, ma le mie competenze linguistiche non sono del tutto sufficienti; e poi per sentire opinioni davvero diverse bisognerebbe arrivare al russo o al cinese, probabilmente. Quel che non c’è, invece, sono i social, che comunque per informarsi contano: per me sono Facebook, ovviamente, poco Twitter e, strano a dirsi, Instagram, che è quanto di più pop esista oggi sulla rete. E poi non loderò mai abbastanza l’uso di Flipboard e Pulse come riviste e non per il loro scopo originario di aggregatori.
Infine, se qualcuno si sente di consigliarmi di arricchire il mio bouquet di fonti informative con altri siti, si faccia pure avanti: accetto volentieri tutti i suggerimenti.
Nel frattempo, il quadro di lettura semiquotidiano del vostro amabile Rufus di quartiere è quel che segue, in ordine rigorosamente alfabetico:
- Cucina: Bon Appétit, Food52.
- Design: Bored Panda, Colossal, My Modern Met, Street Art News.
- Economics: Altreconomia, Finansol, Harvard Business Review, Il Sole 24 Ore, Non con i miei soldi, The Economist, Valori, Wired (Business).
- Fumetti: Leo Ortolani, Fumettologica, Lo spazio bianco, Zerocalcare.
- Geeks: Geeks are sexy, GigaOM, Hacker News, MIT Technology Review, Ninja Marketing, Wired (Threat Level).
- Letterature: Best Fantasy Books Blog, David Langford, Jane Austen Society Italia, Neil Gaiman, Patrick Rothfuss, The blog around the corner, Steven Brust, The New Yorker (sezione letteraria).
- Media & entertainment: Complex, Film School Rejects, Mashable, Wired (Game Life), Wired (Underwire), Word and Film.
- Notizie: Al Jazeera (in inglese), BBC News, Internazionale, ProPublica, Slate, The Atlantic, The Huffington Post, The Wire, Time.
- Photo: 500px, American Photo, National Geographic Photography, Outdoor Photographer, Vagabondish Photography, Verve Photo.
- Sardegna: Sardegna Oggi, Sardegna Blogger, Vito Biolchini.
- Social & People: [Mini]Marketing, Alfredo Somoza, Francesca Sanzo, Freakonomics, Leonardo, Wired Danger Room.
- Tendenze e opinioni: Brain Pickings, New Statesman Culture, The New Yorker, Vox.
Note
[1] Naturalmente il vero futuro dell’Internet sarebbero siti ricchi di ragazze discinte che fanno fare acrobazie a gattini pucciosi, tutto insieme.
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