Zuppa di lenticchie alla campidanese
Ingredienti
(per un pubblico di 400 persone – per meno scalare appropriatamente)
olio d’oliva – un mazzo di sedano, tritato – una scivedda (chiamasi in sardo “scivedda” un’ampio ciotolone, come quello in cui si serve la pasta) di carote a rondelle – sei belle cipolle, tritate – una testa d’aglio, tritato – un guanciale o una pancetta, tagliato a dadini – due ampie scivedde di lenticchie (una di lenticchie decorticate arancioni e una di lenticchie non decorticate), precedentemente ammollate in acqua per dodici ore – sale, pepe, peperoncino – circa quindici litri d’acqua – mezza bottiglia di vino bianco – alcuni chili di pistoccu o altro pane casereccio per servire
Preparazione
Far appassire in un tegame capace l’aglio e le cipolle nell’olio. Quando sono dorati, versare le carote e il sedano, senza mescolare, e quindi la pancetta a dadini (dice il cuoco, nello spettacolo: fare un sontuoso letto con le cipolle, su cui si adagi leggera la carota per accogliere il suo signore, il lussurioso porco).
Alzare la fiamma, sfumare con metà del vino e versare le lenticchie con sale, pepe e peperoncino.
Mescolare bene e versare l’acqua. Quando arriva a bollitura versare il resto del vino.
La ricetta è finita qui, ma prevede a metà della cottura (direi una mezz’ora di sobbollitura in totale per le lenticchie) l’aggiunta di sale e peperoncino per regolare il gusto a piacere.
L’acqua deve essere abbondante, la zuppa alla fine resta quasi una minestra, molto brodosa, in cui si inzuppa piacevolmente il pistoccu. Occhio: non troppo allungata, altrimenti il brodo non ha sapore.
della Compagnia Çàjka
Roberto dice:
Sono diventato fan della compagnia Çàjka quando andai a vedere il loro spettacolo “Gastromachia”, dedicato al cibo, durante il quale spettacolo viene preparata in diretta la zuppa che vi ho descritto qui sopra