Pioggia di primavera
Controllando delle altre cose su Facebook mi sono accorto che c’è stato un tempo (fra il 2008 e il 2009) nel quale pubblicavo una poesia al giorno.
Cioè: che pubblicassi poesie me lo ricordavo. Quello che non ricordavo era di essere durato così tanto: almeno sei mesi interi, giorno dopo giorno, più un altro paio di mesi dopo una pausa perché mi si era guastato il computer.
Sono rimasto un po’ stupito. Anche favorevolmente colpito, devo dire. E ho passato qualche momento tenero a rivedere quello che condividevo e a stupirmi di certi ritrovamenti, segno fra l’altro di una biblioteca di poesia più ampia di quella che ho a casa (cercavo sul web, forse? E però gli autori non sono casuali, ma tutti quelli che più o meno conosco e frequento, quindi vuol dire che erano ricerche mirate).
Una delle cose che si nota è che non solo pubblicavo poesie, ma le cercavo adeguate al mood del momento – dieci anni fa esatti, per esempio, era la Settimana Santa e le poesie sono tutte in tema; quelle pubblicate a luglio sono piene di luce e di sole, invece.
Le poesie della Settimana Santa non sono adatte e magari saranno raccontate un’altra volta. Ma qualche giorno prima invece avevo condiviso questa, che vi dedico e che è più appropriata al tempo meteorologico… e alla situazione politica.
Sotto la pioggia camminava la primavera
(Nazim Hikmet)
con i suoi piedi esili e lunghi sull’asfalto di Mosca
chiusa tra gli pneumatici i motori le stoffe le pelli
il mio cardiogramma era pessimo quel giorno
quel che si attende verrà in un’ora inattesa
verrà tutto da solo
senza condurre con sé
coloro che già partirono
suonavano il primo concerto di Ciajkowskj sotto la pioggia
salirai le scale senza di me
un garofano sta all’ultimo piano della casa al balcone
sotto la pioggia camminava la primavera
con i suoi piedi esili e lunghi sull’asfalto di Mosca
ti sei seduta di fronte a me non mi vedi
sorridi a una tristezza che fuma lontano
la primavera ti porta via da me ti conduce altrove
e un giorno non tornerai più ti perderai nella pioggia.