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I consigli del venerdì – 1

Quasi #FF ma senza Twitter

Negli ultimi tempi ho cominciato ad appuntarmi qui e là i link che condivido sui social o le pagine web che mi segno a futura memoria, per tenerli sotto controllo e poterli ritrovare. Poi mi sono reso conto che il posto corretto dove raccogliere tutta questa roba è il blog, sia perché avevo deciso fin dall’inizio di dargli questo compito, sia perché così lo posso condividere anche con chi non mi segue sui vari social network.

E quindi ho deciso di inaugurare una specie di rubrica del venerdì, in modo da avere una specie di mio personale #FF. Questa prima settimana ho un po’ di roba arretrata, in futuro sarò spero più agile. MI spiace solo che molti consigli di lettura siano in inglese, mi rendo conto che i miei interessi e canali di informazione prescindono spesso dai siti in italiano (ma, per fortuna, non sempre).

Ma prima, una pausa musicale.

A Cagliari è di gran moda il tango. Immagino anche altrove ma a me diverte molto, quando vado a fare una passeggiata alla Marina, vedere quelli che ballano per strada. E quindi in questo periodo ho postato su Facebook alcune cose del sommo Gardel, e qui mi dichiaro: mi piace il tango e se volete farmi felice mettete su, in qualunque momento, un disco di Gardel.

Cose di varia letteratura

Mi ha fatto molto ridere, in questo periodo, un articolo di Leonardo (il suo sito è anche linkato nel mio blogroll) un po’ dissacratorio: 5 pagine di letteratura che il tuo prof non vuole che tu legga. È un po’ sullo stile delle cose di Pennac in Come un romanzo, ed è una buona provocazione per insegnanti e genitori (e per tutti).

In realtà il punto è trovare sempre qualcosa di personale che ti leghi a un autore e un libro. Se questo scatta, allora non c’è problema e ne vengono fuori cose interessanti. Per esempio mi colpisce sempre vedere studenti che si trovano una passione, come quella che emerge in Alice Zardo intervistata dalla Società Austeniana Italiana. La segnalazione è piùper questo e per segnalare l’ottimo lavoro della Società più che per il contenuto specifico, che comunque è interessante per tutti gli appassionati austeniani.

Nuove uscite nel fantasy

Un altro gruppo di lettori che frequento è, ovviamente, quellod egli appassionati di fantasy. La mia amica Valentina Imeroni mi ha segnalato che Robin Hobb ha rimesso mano alle sue storie dell’Assassino di Corte: il Guardian ne fa una lusinghiera recensione, io ho da tempo qualche dubbio in più sulla serie ma la notizia penso renderà felice il mio amico Agostino Dessì.

Neil Gaiman (ricordate il discorso sulle bibilioteche?) invece sembra avere messo a segno l’ennesimo successo: vedo pareri entusiastici sul suo L’oceano in fondo al sentiero, quindi meriterà di dargli un’occhiata, in originale o nella traduzione italiana.

Dalle biblioteche alle politiche dell’istruzione

Visto che ho citato Gaiman e le biblioteche mi sembra opportuno segnalare un articolo di Paolo di Stefano, Biblioteche pubbliche nuove piazze del sapere. Esempi illuminati, a cui non fanno sempre seguito le politiche pubbliche in materia culturale e dell’istruzione: non è solo che all’Aquila non vengono ricostruite le scuole anche se i soldi ci sono, ma è che spesso non sembra che i decisori politici e amministrativi usino i dati corretti per fondare le loro scelte. A Rimini il Direttore del consorzio AlmaLaurea, che raccolgie i datid ei laureati italiani, ha fatto un relazione con informazioni abbastanza sorprendenti e diverse da ciò che normalmente sembra essere l’opinione prevalente: ne fa una sintesi discreta Roars, ma naturalmente vale la pena di andare alla fonte:

Poi naturalmente perfino Repubblica riporta che, a quanto pare, una ricerca  in area OCSE rivela che per fare una buona scuola si dovrebbero fare esattamente il contrario di quel che si fa in Italia (avviso: non ho letto la ricerca, quindi pare, si dice, ma mi sembra attendible).

Vedo a questo punto che già sono stato un po’ lungo: intanto mi fermo qui e magari riprendo dopo; oppure riprendo domani, nel qual caso li intitolerò I consigli del sabato: non è difficile cambiare…

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