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Fatevi una cultura sulla democrazia partecipativa

Considerato che i miei ultimi articoli hanno girato in un modo o nell’altro intorno a questo argomento, mi sembra opportuno fornire qualche suggerimento di lettura per chi vuole approfondire il tema della democrazia partecipativa.

Solo una precisazione: parlo di “democrazia partecipativa” per semplicità, l’argomento è abbastanza sfilacciato ai confini e si usano talvolta altre terminologie. Mi limito oltretutto a segnalazioni sull’argomento principale e non tocco altro, per esempio testi sulla mediazione dei conflitti: magari troverò modo di dare un’occhiata nella mia libreria e fare un altro articolo in merito in futuro.

Per cominciare: una bibliografia sulla democrazia partecipativa…

è messa a disposizione dalla Biblioteca dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna.

Aggiornata a marzo 2013 è lievemente sbilanciata, non sorprendentemente, sulle attività e le esperienze svolte in Emilia, ma c’è comunque molto altro, in particolare una buona presenza di articoli scientifici e di atti di convegno che normalmente sfuggono quando si vanno a controllare i cataloghi delle case editrici, e una serie di libri pubblicati all’estero, perlopiù in inglese.

Ci sono anche un paio di omissioni sorprendenti, per esempio manca il libro di Iolanda Romano che pure è dell’autunno del 2012 (metto il link più sotto) e forse non risultano altri autori abbastanza importanti, probabilmente perché si trovano appunto in categorie come “mediazione dei conflitti” o “cittadinanza”. Anche così, comunque, è una ottima bibliografia e un buon punto di partenza. I testi elencati sono tutti disponibili nel sistema bibliotecario dell’Emilia-Romagna. Se sapete cos’è il document delivery e il prestito interbibliotecario potete migrare subito verso la più vicina bilioteca pubblica – e anche se non lo sapete troverete di sicuro chi può aiutarvi. Naturalmente tutta ‘sta roba può già essere nella vostra biblioteca sotto casa.

Cosa fare, come fare (Iolanda Romano, Chiarelettere 2012)

cosa fare come fareUn libro molto agile e concreto, ha il pregio di raccontare moltissimi casi di esperienze reali e soprattutto di rappresentare una riflessione originale sulle esperienze vissute in Italia: altri testi, infatti, si concentrano soprattutto sulla presentazione di esperienze svolte all’estero che, per quanto interessanti, finiscono per essere proposte in maniera un po’… messianica, diciamo.

D’altra parte non è propriamente un libro sulla democrazia partecipativa: il focus è rappresentato dai conflitti legati alle grandi opere o in generale ai contrasti di interessi fra autorità centrali o altri soggetti che sono titolari di un progetto e comunità locali, su cui potrebbero ricadere gli oneri di quello stesso progetto. La democrazia partecipativa tocca anche altri campi, ovviamente, ma i primi capitoli del libro hanno un carattere introduttivo e servono a esporre i concetti principali, quindi il libro vale anche come introduzione alla tematica generale (anche perché dopo… è già finito, praticamente).

Gli altri testi che presento sono tutti liberamente scaricabili dalla rete. Seguite i vari link.

Partecipare e decidere. Insieme è meglio

Pubblicato dal Servizio Comunicazione e educazione alla sostenibilità della Regione Emilia-Romagna (Quaderni della partecipazione), è presentato come un guida per amministratori e tecnici – quindi il lettore ideale non è tanto il cittadino ma chi sta dall’altra parte della barricata – ma in realtà è una buona lettura introduttiva per chiunque sia interessato al tema.

Le parti più interessanti sono la prima, che spiega le motivazioni dei processi inclusivi e partecipativi e descrive il processo ottimale nelle sue varie fasi, e la terza, dedicata agli strumenti. La parte di mezzo è dedicata alla governance e alla partecipazione dei vari strumenti di governo territoriale dell’Emilia-Romagna ed è appena più ostica, anche se per chi lavora in una ammnistrazione pubblica può essere interessante per fare confronti.

Sulla copertina del volume è riportata l’indicazione “01>09”: non sono riuscito mai a capire se questo voglia dire che è il numero 9 della serie e cosa ci sia nel resto della collana. La pagina sul sito della Regione offre altri due quaderni, uno sulla e-democracy e uno sulla comunicazione nelle amministrazioni pubbliche per sostenere i processi inclusivi. Entrambi, soprattutto il secondo, sono fatti molto bene.

Dizionario di democrazia partecipativa (De Toffol-Valastro, Centro Studi della Regione Umbria 2012)

locandina_dizionario_democraziaCostruito come un vero dizionario (del resto, ehm, si chiama così) è interessante perché, come il testo della Romano, rappresenta sottotraccia una riflessione anche sull’esaurimento dei processi partecipativi dopo l’entusiamo iniziale di almeno una decina di anni fa e fa un po’ i conti anche con l’esigenza di ridefinire i concetti: da qui la struttura a “voci” tipica del dizionario. Anche chi non coglie tutte le provocazioni – che possono consistere, per esempio, nell’inserire la voce abitante invece di quella di cittadino – può trovare nella struttura del dizionario un utilissimo strumento di consultazione, tanto più che ogni voce ha una propria mini-bibliografia utile per l’approfondimento, quindi il Dizionario diventa così il punto di partenza per propri percorsi di riflessione e di studio.

La parte introduttiva invece è molto più legata alla storia politico-istituzionale recente dell’Umbria e probabilmente può essere saltata senza troppo danno.

A più voci (Luigi Bobbio e altri, Edizioni scientifiche italiane 2004)

bobbio a più vociConsiderato per lungo tempo il classico dei classici della democrazia partecipativa, A più voci è tuttora un testo bellissimo, molto ricco e fatto benissimo, anche se lievemente datato. La struttura segue la costruzione di un processo partecipativo (cosa, quando, come, con chi…) ma si dipana poi in tanti rivoli diversi, alternando all’esposizione schede tematiche, brani di interviste, casi di esempio e aprendosi anche al contributo di una pluralità di autori – e dando così piena ragione al titolo.

La pagina delle pubblicazioni a cura del Dipartimento della Funzione Pubblica sulla partecipazione contiene parecchie altre pubblicazioni interessanti, e merita un’occhiata, così come la pagina speculare sulla comunicazione nella Pubblica Ammnistrazione: segnalo quanto meno Amministrare con i cittadini. Viaggio tra le pratiche di partecipazione in Italia. Suscita un groppo alla gola notare che nella pagina le pubblicazioni più recenti risalgono al 2008.

Guida alla progettazione partecipata

Sul sito del Formez si trova un agilissimo documento PDF (undici pagine) con questo titolo, dovuto credo alla mano santa di Serenella Paci (altrimenti consultate questa copia di riserva). Per me è stato la porta d’ingresso all’argomento, e continuo a trovarlo fatto molto bene. In particolare il testo è pieno di riferimenti cliccabili che rimandano a una serie di altri materiali, in particolare sulle tecniche e gli strumenti. Sono undici pagine ma ce n’è da studiare!

Sempre sul sito del Formez (che sarebbe molto più utile se fosse più facilmente consultabile) e sempre secondo me della stessa mano ho trovato da poco delle slides dal titolo Tecniche di facilitazione nella progettazione partecipata: la gestione dei processi. Le slides sono forse un po’ sintetiche ma la bibliografia e sitografia finali sono di prima categoria.

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