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La vita cambia

YASHICA Digital CameraQuando ho compiuto i quarantacinque anni ho fatto, con una certa sorpresa, la riflessione di non essere poi cambiato così tanto rispetto ai vent’anni.

A vent’anni stavo in Azione Cattolica: oggi – come quando ho compiuto i quarantacinque – ne faccio ancora parte, occupa ancora tanto dei miei pensieri e ancora prima di tutto mi considero un operatore di pastorale. Sono uscito, dopo una vita, dal centro diocesano, non sto più nell’associazione parrocchiale di Bonaria in cui ho imparato tante cose, faccio parte del gruppo “La Pira”, ma non siamo poi così lontani, tutto sommato.

YASHICA Digital CameraA vent’anni mi ero iscritto da poco all’università, in Scienze Politiche perché volevo “capire come funzionano le cose”, grazie al consiglio di un professore di storia e filosofia dell’ultimo anno di liceo che si chiamava Lucio Scano e a cui devo quel poco che capisco di idealismo tedesco. Invece che uno storico, però, avevo deciso di diventare un economista, grazie a un inaspettato professore del primo anno che si chiamava Ferretti, parlava con un finto accento inglese insopportabile e somigliava in maniera sorprendente, per quanto mi ricordo, a Oscar Giannino. O forse seguivo già politica economica con Antonio Sassu, avevo già studiato sul testo di Caffé e stavo per iniziare a leggere Keynes per conto mio: senza capirci moltissimo, lo ammetto. Poi un economista non lo sono diventato, ma ancora adesso quando devo ragionare sul mondo, capire le cose o spiegarle, mi accorgo che la mia cassetta degli attrezzi mentale ritorna alla scienza economica (magari eterodossa, o andando a pescare fra i minori, come John Stuart Mills). E poi, naturalmente, anche se non sono diventato un economista, mi occupo di finanza etica: insomma, si fanno dei giri, le cose si trasformano ma poi ci si accorge che il centro rimane sempre più o meno nello stesso punto.

YASHICA Digital CameraA vent’anni avevo una fascinazione per i temi dell’animazione e della dinamica dei piccoli gruppi. Oggi rimane una parte importante dei miei ragionamenti abituali, anche se magari penso più a tecniche di democrazia partecipativa come il metaplan. Nel frattempo ho attraversato l’interesse per la gestione nonviolenta dei gruppi di lavoro, per i loro cicli vitali o per i ruoli e la gestione delle leadership, ma sono sempre state diverse incarnazioni di uno stesso interesse, non sconvolgimenti del pensiero.

Potrei continuare, ma penso di essermi spiegato.

YASHICA Digital CameraNaturalmente questo non vuol dire che la vita non cambi: perdiana, vivo ancora nella stessa casa di quando avevo vent’anni, ma adesso con mia moglie. Non è più la casa dei miei genitori, è la casa della mia famiglia. La vita cambia, anche se qualche volta non tanto.

Ieri mia sorella, che negli ultimi trent’anni ha vissuto fuori della Sardegna, ha traslocato. È tornata a vivere a Cagliari con la sua famiglia. Viene a stare nel nostro stesso palazzo, nello stesso pianerottolo, a fianco a noi. Non è che prima non ci vedessimo, ma ieri ho avuto la sensazione che improvvisamente la mia famiglia si duplichi.

YASHICA Digital CameraIeri abbiamo fatto una festa a sorpresa di benvenuto (a cui si riferiscono le foto di questo articolo), invitando i parenti stretti e gli amici del mare.

Inizia un’era di nipoti che bussano alla porta la mattina per fare colazione con gli zii. Di scambi di tachipirine sul pianerottolo. Di movimenti da una porta all’altra. Forse riusciremo perfino a mettere finalmente in ordine il terrazzo (se il Comune dopo tre anni finalmente si sveglia) per cenarci insieme d’estate.

Qualche volta la vita cambia.

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7 pensieri riguardo “La vita cambia

  • Ho dimenticato di far notare anche che a vent’anni scrivevo giochi e giocavo a tutto quel che mi capitava sotto mano… e lo faccio ancora!

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  • Anche il ciclo della mia vita si sta chiudendo per tornare al punto di partenza, un po’ mi spaventa il nuovo cambiamento ma mi consola il pensiero di essermi arricchita di conoscenza ed esperienza, per certi versi mi fa sentire migliore di quando ero una ragazzina e mi piaccio di più.
    Ciao Roberto.

    Rispondi
  • La vita è un cambiamento continuo… lasciare un posto comodo e caldo è l’unico modo per trovare posti più interessanti!
    Mi piace quello che scrivi Roby…. hai tirato fuori dal cassetto anche il ricordo di Ferretti, l’avevo archiviato non so dove…
    se mai avessi avuto voglia di fare l’economista, uno così me l’avrebbe fatta passare sicuramente!
    Ti ha mai invitato nel suo studio con voce suadente (lo ammetto è un po’ difficiale pensare al tono di voce e all’accento insopportabile di Ferretti come suadenti… ma forse lui pensava di esserlo!) per spiegarti qualcosa che non avevi capito? … uhm forse era un trattamento “riservato alle donne”!
    Uno dei primi giorni di lezione all’uscita l’ho sentito esclamare (parlava spesso da solo per strada): “noto con piacere il fiorire di tante belle gallinelle…. e io sono molto sensibile a queste cose” … e mentre lo diceva si arrotolava i baffi! 🙂
    Ad un esame ho assistito a questa bella scenetta, esaminado seduto, lui gli fa una domanda e poi prima che questo potesse aprire bocca ha detto: “No, no, voi sardi siete troppo stupidi per capire… le faccio una domanda più semplice”!
    bello no? 🙂

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