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La teodicea di QAnon

Ho trovato qualche giorno fa sulla rivista neozelandese The Spinoff un articolo interessante sull’ormai arcinoto movimento cospirazionista americano QAnon, che ha avuto una parte non secondaria nell’assalto al Campidoglio del giorno dell’Epifania.

Mi sembra che l’articolo faccia un buon lavoro nel descrivere sinteticamente come possa riscuotere credito un movimento che da un punto di vista razionale dovrebbe essere rapidamente relegato a fenomeno psichiatrico: sotto questo punto di vista ho trovato stimolante l’idea che QAnon sia essenzialmente una teodicea e quindi ho deciso di tradurre l’articolo.

Fra parentesi: è anche per questo articolo, oltre che perché mi risuonavano in testa delle campanelline che non riuscivo a situare esattamente, che sto rileggendo i capitolo dedicati all’Ottocento francese del vecchio ma ancora valido Indagine sul satanismo di Massimo Introvigne, che trovo estremamente pertinenti e anzi piuttosto impressionanti nei parallelismi che spontaneamente suggeriscono al lettore: il disorientamento dei nostalgici dell’Ancien Régime e quello odierno della maggioranza bianca; lo scontro fra massoneria e cattolicesimo come alias di monarchici e repubblicani e lo scontro corrispondente delle macchine ideologiche di repubblicani e democratici; il ruolo di infiniti giornalacci sensazionalistici e le narrazioni popolari su feulleton che veicolavano la creazione di mitologie in maniera non molto diversa dai social, sono tutte corrispondenze che si propongono spontaneamente al lettore (perfino le pretese di Naundorff di essere il vero Delfino sopravvissuto non sembrano molto diverse dalla pretesa di Trump di avere vinto le elezioni, e in entrambi i casi c’è l’attesa messianica di un re salvifico che sconfigga i satanisti e, ça va sans dire, i materialisti e gli atei). Soprattutto, fra allora e oggi è identica la propensione al panico sociale imbevuta di credulità abissale, e buona parte dei materiali narrativi odierni sembrano presi di peso dai racconti e le invenzioni di allora: purtroppo non ho il tempo di proporre una rilettura analitica del testo di Introvigne, ma mi sembrava utile la segnalazione.

Per quanto riguarda l’articolo dello Spinoff, non ho particolari note di traduzione, se non che laddove possibile ho mantenuto le illustrazioni e i link originali, anche se rimandano a testi in inglese; in particolare mi pare meritino la lettura i testi che rimandano al concetto di religione iper-reale.

Mentre stavo terminando la traduzione mi è capitato di imbattermi in un thread su Twitter dedicato ad alcuni concetti chiave del pensiero politico del fondamentalismo cristiano. L’autore è Matthew Sheffield (di cui trovate un breve profilo sul New York Times) che è un ex guru della comunicazione di destra, passato dall’altra parte: proprio il caso Taxil evocato poco fa indurrebbe a essere molto accorti di fronte ai convertiti, ma le affermazioni mi sono sembrate condivisibili e perciò ho tradotto anche quello, dato che completava ed espandeva la ricostruzione dello Spinoff. In questo caso ho aggiunto dei link e delle note non presenti nell’originale, quando citava personaggi sostanzialmente ignoti in Italia.

QAnon e l’occupazione del Campidoglio: come una teoria cospirazionista in rete ha dato origine a a una rivolta violenta nel mondo reale

di Marc-André Argentino

Sebbene i cospirazionisti siano spesso liquidati come un mucchio di spostati da social, i seguaci di QAnon erano in prima linea nell’attacco insurrezionale alla casa comune della democrazia statunitense.

Qual è il costo della propaganda, della disinformazione e del cospirazionismo? Democrazia e sicurezza pubblica, per nominare solo le prime due cose. Gli Stati Uniti hanno ricevuto una dura lezione su come la propaganda e la disinformazione in rete abbiano un impatto esterno.

Per settimane, Trump ha falsamente sostenuto che l’elezione presidenziale di novembre era truccata e che per questo non era stato rieletto. Le parole del presidente hanno rispecchiato e nutrito teorie cospirazioniste diffuse dai seguaci del movimento QAnon.

Sebbene i cospirazionisti siano spesso liquidati come «quei pazzi dei social», i seguaci di QAnon erano fra le persone in prima linea nell’assalto al Campidoglio.

QAnon è un movimento violento estremista, decentralizzato, con una forte impronta ideologica radicata in una teoria cospirazionista campata per aria che sostiene che una congrega globale di élite dello Stato Profondo, sataniste e pedofile, sia responsabile di tutto il male del mondo. I seguaci di QAnon credono che questa stessa congrega stia cercando di abbattere Trump, che essi vedono come il solo al mondo che abbia la speranza di sconfiggerla.

L’evoluzione di QAnon

Sebbene sia partita da una serie di teorie cospirazioniste e profezie false, lungo il corso degli ultimi tre anni QAnon è maturata in una ideologia politico-religiosa estremista.

Studio il movimento da più di due anni. QAnon è quella che chiamo una religione iper-reale. QAnon prende costrutti culturali popolari e li integra in una cornice ideologica. QAnon è stata una minaccia crescente alla sicurezza per gli ultimi tre anni.

La pandemia da COVID-19 ha giocato un ruolo significativo nel rendere popolare il movimento QAnon. Dati di Facebook a partire dall’inizio del 2020 mostrano una crescita degli aderenti a QAnon del 581% – per la maggior parte avvenuta dopo che gli Stati Uniti hanno chiuso i loro confini, nello scorso marzo, all’interno della strategia di contenimento del coronavirus.

Ha fatto notare l’esperto di social media Alex Kaplan che il 2020 è stato l’anno «in cui QAnon è diventato il nostro problema» man mano che il movimento otteneva risonanza col diffondere teorie cospirazioniste e disinformazione in merito al COVID e otteneva poi ulteriore riconoscimento ufficiale dai 97 candidati al Congresso USA che hanno mostrato sostegno per QAnon.

Risposte in crowdsourcing

Il nucleo essenziale di QAnon consiste ne suoi tentativi di definire e spiegare il male. Riguarda la teodicea [per chi vuole un riferimento in italiano c’è ovviamente Wikipedia, NdRufus], non la conoscenza materiale. QAnon riesce a offrire ai suoi aderenti una sensazione di sicurezza in un’epoca incerta – e senza precedenti – perché il movimento costruisce risposte in crowsourcing all’incomprensibile.

QAnon diviene la narrazione matrice capace di spiegare con semplicità una varietà di eventi complessi. Il risultato è una visione del mondo caratterizzata da una netta distinzione fra il campo del bene e quello del male che non è falsificabile.

Per quante prove i giornalisti, gli accademici e la società civile propongano in risposta alle affermazioni del movimento, la fiducia in QAnon come fonte di verità è materia di fede – specificamente la fede in Trump e in Q, l’anonimo che ha dato inizio al movimento nel 2017 pubblicando una serie di teorie strampalate sullo Stato Profondo.

Un simbolo di QAnon davanti al Campidoglio

Trump ha validato le teorie

L’anno 2020 è stato anche quello nel quale finalmente ha dato a QAnon ciò che aveva sempre desiderato: rispetto. Come ha scritto recentemente Travis View, uno studioso di teorie cospirazioniste e conduttore del podcasti intitolato QAnon Anonymous: «Nel corso degli ultimi mesi… Trump ha riconosciuto l’esistenza della comunità di QAnon in un modo che per i suoi seguaci poteva solamente essere un sogno quando ho iniziato a monitorare la crescita del movimento più di due anni fa».

Trump, i suoi avvocati Sidney Powell e Lin Wood, e la stella nascente di QAnon Ron Watkins hanno tutti attivamente esasperato le pulsioni apocalittiche e anti-sistema del movimento diffondendo teorie cospirazioniste di frodi elettorali.

Dubbi riguardanti la validità delle elezioni circolavano negli ambienti dell’estrema destra così come in quelli di QAnon. Nell’ottobre scorso ho avuto occasione di scrivere che se ci fossero stati ritardi o o altre complicazioni nella definizione del risultato della competizione presidenziale, questo avrebbe probabilmente alimentato una credenza pre-esistente nella invalidità delle elezioni – e fatto crescere un contesto caotico che avrebbe potuto portare a risultati violenti.

La speranza nel miracolo

L’assalto del parlamento degli Stati Uniti è stato il culmine di qualcosa che era cresciuto settimana dopo settimana: il sogno a occhi aperti negli ambienti di QAnon che un qualche miracolo da parte del Vicepresidente Mike Pence o qualche altra stregoneria costituzionale avrebbe potuto ribaltare il risultato delle elezioni.

Invece i seguaci di QAnon si trovano ora di fronte alla fine della presidenza Trump – dove potevano muoversi senza freni – e alla paura di ciò che che la presidenza Biden potrebbe portare.

Siamo ben oltre il punto di chiederci semplicemente come possano le persone credere in QAnon quando tante delle sue affermazioni sono smentite dai fatti? L’attaco al Campidoglio dimostra quale sia il pericolo reale posto dai seguaci di QAnon.

La loro ideologia aggressiva e ani-sistema – radicata in un desiderio quasi apocalittico di distruggere il corrotto mondo esistente per favorire l’avvento della promessa età dell’oro – era in mostra davanti agkli occhi di tutto il mondo. Chi poteva ignorare l’uomo a torso nudo che indossava un cappello di pelo, noto come lo sciamano di QAnon, alla testa della carica verso la sala centrale del Campidoglio?

Cosa accadrà ora? QAnon, insieme con altri protagonisti dell’ultradestra. continuerà probabilmente a organizzarsi per raggiungere i propri obiettivi insurrezionali. Questo potrebbe condurre a una prosecuzione di atti di violenza ispirati dal movimento man mano che la sua ideologia continua a diffondersi nell’ambiente culturale americano.

Marc-André Argentino, è un dottorando della Concordia University.

L’articolo è ripubblicato da The Conversation sotto licenza Creative Commons. Potete leggere l’articolo originale.

***

Il thread di Matthew Sheffield

Thread: significato e sconfitta nel conservatorismo americano
Ho scritto molto di come il suprematismo cristiano (palese e implicito) sia l’obiettivo sottostante all’azione della maggior parte dei seguaci di Trump, ma la psicologia del conservatorismo americano è molto importante nella sua discesa nella follia.

Lo vediamo manifestarsi con evidenza in questo momento nel quale Trump e i suoi seguaci sono costretti a contemplare la perdita della presidenza ma è importante comprendere che la sconfitta è il cuore psicologico della destra negli USA.

Il comportamento ripugnante di Trump e il suo passato di posizioni politiche moderate era ciò che lo rendeva così disprezzabile da parte degli attivisti e finanziatori conservatori nel 2015, ma il suo rabbioso vittimismo suscitava un’eco così profonda con la base repubblicana da portarlo a vincere le primarie.

Il conservatorismo americano è stato ossessionato dalle idee di morte e sconfitta sin da quando è emerso negli anni ’40. La completa umiliazione di Herbert Hoover e la rapida crescita della spesa e della legislazione federale sotto Franklin Delano Roosevelt hanno avuto un significato esistenziale per i baroni delle aziende che hanno dato inizio alla destra USA.

Il sorgere di un marxismo-leninismo esplicitamente ateo è stato anch’esso enormemente generativo di a lungo sopite fantasie di persecuzione e morte prima del ritorno del Cristo. La maggior parte dei cristiani non legge l’Apocalisse di san Giovanni in senso letterale, ma i fondamentalisti lo fanno.

In questo modo l’abito mentale dell’Apocalisse permea completamente il conservatorismo moderno anche dopo il collasso dell’URSS. Il racconto del libro di due profeti chiamati da Dio a dare testimonianza al Cristo a Gerusalemme è fondativo del sostegno degli evangelici a Israele e al nazionalismo cristiano negli USA.

Fuori degli USA, l’idea della testimonianza cristiana è perlopiù personale, ma man mano che un presidente dopo l’altro hanno cercato di aumentare il sostegno per la Guerra Fredda, l’idea che gli USA fossero un qualche tipo di paese creato divinamente si è molto diffusa.

Il concetto religioso di testimonianza si è confuso con la visione politica del conservatorismo americano in materia di questioni identitarie [che vuol dire questioni di genere e razziali, quindi, NdRufus] fin dal principio, come nel primo libro di Buckley Dio e l’uomo a Yale e nel libro di Whitaker [sic] Chambers Testimone. D’importanza critica per entrambi era l’idea di essere dalla parte perdente.

Lo slogan che definiva la missione della National Review era che essa si sarebbe «posta attraverso il cammino della storia, gridando: “Fermati”». Questa è stato l’obiettivo del conservatorismo sin da allora.
I conservatori avrebbero reso testimonianza contro l’empio ateismo e sarebbero morti per la verità.

Mi è capitato di partecipare a molte riunioni di conservatori per [definire] determinate tattiche legislative su leggi di bilancio o normative diverse e la frase: «ebbene, questa è la collina sulla quale ci immoleremo» è stata pronunciata spessissimo. C’è questa ossessione del morire per Cristo, anche se solo metaforicamente.

Questo atteggiamento è presente fino ai livelli più alti del del conservatorismo americano. E continua a manifestarsi ancora di uovo in modi diversi. Questo editoriale su Kayleigh McEnany [addetta stampa di Trump, NdRufus] è un grande esempio della visione di una persona.

Anche i conservatori non religiosi sono ossessionati dall’idea di sconfitta poiché l’idea che il grande apparato governativo sia inevitabile è in effetti vera. Di base, nessuno voterà per abolire Medicare o per privatizzare la sicurezza sociale. Alcuni di loro, come il miliardario Peter Thiel, ne danno la colpa alle donne.

In 2009, he seemed to pin the growth of government on women having the right to vote. He also wrote that “the higher one’s IQ, the more pessimistic one became about free-market politics — capitalism simply is not that popular with the crowd”

Nel 2009 è sembrato attribuire la crescita del settore pubblico al fatto che le donne avessero il diritto di voto. Ha anche scritto: «Maggiore il QI di una persona, più si diventa pessimisti circa le politiche di libero mercato – il capitalismo semplicemente non ha tutta questa popolarità con la massa».

Trump ha promesso che la sequela di sconfitte avrebbe avuto termine. Ha detto ai cristiani fondamentalisti che sotto la sua amministrazione avrebbero avuto il controllo della società. Ma questa è una menzogna, non solo perché non poteva mantenere la promessa ma perché il fondamentalismo cristiano non è mai stato dominante negli USA.

La comprensione che le loro visioni erano rifiutate dalla maggior parte degli americani è stato che qualcosa che ha iniziato ad accadere fra i cristiani fondamentalisti dopo il processo a Scopes negli anni ’20. Ma la lotta geopolitica contro l’URSS resuscitò l’illusione che una vittoria culturale fosse possibile.

Fin dal principio, i consulenti elettorali dei Repubblicani hanno saputo che il pubblico non sostiene l’idea di ridurre il settore pubblico, ma si sono accorti ben presto che non c’è bisogno della maggioranza delle persone quando si può avere la maggioranza dei votanti. E con il Collegio Elettorale, non c’è nemmeno bisogno di quest’ultima.

Le élite sanno da lungo tempo che non hanno la maggioranza. È per questo che MCConnell non abolisce le regole sull’ostruzionismo in Senato, nonostante il beneficio a medio termine. È per questo anche che Paul Ryan era ossessionato con il fermare i prenditori della società e favorire i produttori [sostanzialmente Ryan, presidente della Camera dei Rappresentanti a maggioranza repubblicana, è un esempio della retorica impiegata contro coloro che utilizzano il sostegno dei servizi pubblici – servizi sociali, servizi medici, istruzione – cioè, appunto, i prenditori, NdRufus].

Gli attivisti, tuttavia, hanno creduto realmente che la lotta potesse essere vinta. Che il pubblico realmente credesse in Ronald Reagan nel 1984.
Le successive sconfitte del Partito Repubblicano nel voto popolare hanno iniziato a scuotere la fiducia in questa lotta. La sconfitta di Trump nel 2020 è l’ultima goccia.

Nonostante le promesse di Trump di «così tanta vittoria» le esortazioni di QAnon di «avere fiducia nel piano», non ha funzionato. E così adesso tutto quello che rimane è Thanatos, la spinta distruttiva verso la morte. Questo momento è la collina sulla quale il conservatorismo patologico desidera immolarsi. E su essa vogliono sacrificare l’America.

Questo è perché l’accelerazionismo [l’idea di gruppi neonazisti e suprematisti che lo scontro militare fra opposti fronti razziali e politici sia inevitabile e che sia quindi opportuno farlo scoppiare al più presto, per acquisire il dominio politico sugli imbelli moderati della propria parte e poter fucilare, finalmente, tutti i maledetti liberali, i neri e le lesbiche, NdRufus] sta divenendo così popolare nell’estrema destra. Non solo è seducente per i nichilisti della pillola nera [una evoluzione della metafora della pillola rossa di Matrix; chi ha preso la pillola nera vede la realtà ancora più chiaramente e sa che la vita non ha speranza e resterà sempre ingiusta, quindi tanto vale immolarsi in un fantastico botto finale, NdRufus] ma anche per i cristiani fondamentalisti di impostazione apocalittica, che credono che il mondo debba bruciare prima che Gesù possa tornare.

La maggior parte delle élite del Partito Repubblicano comprendono solo marginalmente ciò che hanno messo in moto. Ma il loro insaziabile desiderio di potere è il motivo per il quale non richiameranno indietro i sicari.
Dir loro la verità, che Trump ha perso puramente e semplicemente spaccherebbe il Partito Repubblicano e porrebbe fine in maniera permanente al loro progetto minoritario.

E quindi non lo faranno. Invece, come ha sempre fatto, le élite del Partito Repubblicano mentiranno alla loro base. Li terranno al riparo dalla verità e dalla realtà per conservare i loro voti.
Ma man mano che la Grande Menzogna giunge alla sua inevitabile conclusione, le esplosioni stanno solo cominciando.
Tenetevi al sicuro.
Fine.

P.S. Questo video di Ali Alexander [organizzatore della protesta del 6 gennaio, NdRufus] di Fermate il furto è puro Thanatos. «Prego di essere l’attrezzo che trafigge questi figli di puttana… Possono andare all’inferno, io andrò in paradiso… Voi non riuscirete a avere il potere su di noi… voi e Lucifero e Alinsky e tutta la gente grassa».

Last addition: Jenna Ellis, one of Trump’s election theft lawyers is a Christian supremacist who has the following tweet pinned to her profile. She wants to die for Jesus and she wants you to know that she does.

Ultima aggiunta: Jenna Ellis, una componente del team legale di Trump per il furto elettorale, è una cristiana suprematista che ha questo tweet fissato in alto sul suo profilo. Vuole morire per Gesù e vuole che noi lo sappiamo.

«Lo dico permetterlo in chiaro.
Se provano a cancellare la Cristianità, se provano a costringermi a scusarmi o a rinnegare la mia fede, non mi piegherò, non esiterò, non mi spezzerò.
Su Cristo la solida roccia sono fondata.
E sono orgogliosa di essere americana».
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