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La lectio della gioiosa domenica

Come tutti i sabati pubblico dei materiali utili per chi vuole fare lectio sul Vangelo della domenica seguente. Questa settimana il gruppo La Pira la celebrerà insieme, su Zoom (segno dei tempi), ma i materiali possono essere utili anche a chi è costretto a lavorare da solo.

Come al solito l’avvertenza per chi non sa di cosa sto parlando è quella di andare a vedere un articolo precedente che spiega tutto. Può essere anche utile vedere i vari articoli settimanali pubblicati man mano, dove possono esserci, sparse qui e là, cose comunque utili.

Una nota liturgica per chi non è particolarmente addentro alle cose ecclesiastiche: siamo in Quaresima (la Quaresima davvero più penitente che abbia mai vissuto) ma la liturgia prevede, a due terzi del percorso, un momento di rallegramento; la giornata di domani è quindi la domenica in laetare e dovrebbe esprimere la gioia per la liberazione ormai vicina: i paramenti sono rosa e non viola e anche le letture riflettono questa dimensione, attraverso varie immagini fra le quali quella della luce è preminente (anche questa attesa per la liberazione ormai vicina, ovviamente, risuona nella mia vita in una maniera che non avevo mai sperimentato prima).

Il brano

Prima di tutto, il Vangelo di riferimento (Gv 9,1-41):

In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?». Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo».
Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.
Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Allora gli domandarono: «In che modo ti sono stati aperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, me lo ha spalmato sugli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?». Rispose: «Non lo so».
Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose: «Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Allora gli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro: «Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo: «Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: “Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».

Commenti utilizzabili

Per questa domenica la Liturgia della Parola prevede la possibilità di leggere il Vangelo nella forma integrale o in una forma più breve. Alcuni dei commenti possono riferirsi all’una o all’altra forma.

  • il commento più ampio è come al solito quello offerto dal sito dell’Abbazia di Santa Maria di Pulsano, che offre anche note sulle altre letture della domenica;
  • un commento esegetico versetto per versetto, sintetico e puntuale, sul sito Meditare la Parola;
  • un commento esegetico versetto per versetto, a cura delle monache domenicane del Monastero Matris Domini;
  • un commento esegetico di Enzo Bianchi, sempre dal sito di Bose;
  • un commento esegetico di Luciano Manicardi, priore di Bose;
  • un commento esegetico di Roberto Pomelli, dal sito dell’associazione palermitana Tuttavia;
  • un commento di padre Guido Michelini, incnetrato sul tema della scoperta di chi sia Gesù, dal sito La parte buona;
  • sul sito dei Padri Carmelitani, una lectio completa con un commento esegetico che si concentra sulla chiave di lettura delle aspettative nei confronti del Messia, recuperando anche così il testo della prima lettura (non citata);
  • sul sito In cammino, una lectio con un commento sintetico ma molti brani di lettura sull’argomento, a cura di Jesus Manuel Garcia;
  • un commento sintetico ma puntuale, dal sito Qumran.

Altri materiali utili

L’intero testo della Liturgia della Parola si trova sul sito de LaChiesa.it.

Per iniziare

Antifona d’ingresso

Rallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi.
Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:
saziatevi dell’abbondanza
della vostra consolazione.

oppure

Canto al Vangelo

Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me, avrà la luce della vita.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

Invocazione prima della lectio

Colletta

O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
operi mirabilmente la nostra redenzione,
concedi al popolo cristiano
di affrettarsi con fede viva e generoso impegno
verso la Pasqua ormai vicina.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, Tuo Figlio, che è Dio,

e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. Amen.

oppure

Nuova colletta

O Dio, Padre della luce, tu vedi le profondità del nostro cuore:
non permettere che ci domini il potere delle tenebre,
ma apri i nostri occhi con la grazia del tuo spirito,
perché vediamo colui che hai mandato a illuminare il mondo,
e crediamo in lui solo, Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore.
Egli è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. Amen.

oppure

Invocazione allo Spirito

Signore Gesù, invia il tuo Spirito, perché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo, con il quale l’hai letta Tu per i discepoli sulla strada di Emmaus. Con la luce della Parola, scritta nella Bibbia, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della tua condanna e della tua morte. Così, la croce che sembrava essere la fine di ogni speranza, è apparsa loro come sorgente di vita e di risurrezione.
Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli avvenimenti e nelle persone, soprattutto nei poveri e sofferenti. La tua Parola ci orienti, affinché anche noi, come i due discepoli di Emmaus, possiamo sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare agli altri che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Questo noi chiediamo a Te, Gesù, figlio di Maria, che ci hai rivelato il Padre e inviato lo Spirito. Amen.

Al termine della contemplatio

Salmo 22

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Per la conclusione dell’incontro

Signore Gesù, ti ringraziamo per la tua parola che ci ha fatto comprendere meglio la volontà del Padre. Fa che il tuo Spirito illumini le nostre azioni e ci comunichi la forza per eseguire quello che la Tua Parola ci ha mostrato. Fa che noi, come Maria, tua Madre, possiamo non solo ascoltare ma anche praticare la Parola, Tu che vivi e regni con il Padre nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

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