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Liste di lettura e canoni letterari

La discussione dei giorni scorsi su donne e letteratura mi ha fatto sorgere alcune curiosità. Non voglio assolutamente riaprirla, ma solo raccontarvi qualcuna delle cose che ho scoperto.

Una prima curiosità che mi è venuta è stato chiedermi che cosa succede all’estero. Non sono stato capace di scovare cosa debba studiare in Inghilterra, per esempio, un docente che debba dare un esame di abilitazione – anche perché il sistema di reclutamento è del tutto diverso. Però ho trovato una interessante classifica che riporta i 43 libri più frequentemente assegnati agli studenti come lettura obbligatoria nella scuola secondaria superiore. È chiaro che non è un canone vero e proprio, piuttosto un elenco di letture considerate adatte e necessarie per degli adolescenti, però rappresenta, presumibilmente, ciò che una persona di media educazione in Inghilterra considera “letteratura”. L’elenco è ricco di cose inaspettate; ci sono i libri di tre donne: Anna Frank, Esther Forbes e Emily Brontë. Sorprendentemente, non c’è Orgoglio e pregiudizio. Gli unici non anglosassoni sono Omero e Sofocle.

Nella stessa pagina c’è anche, e qui ci avviciniamo di più a un canone – o a un confronto con la famigerata lista ministeriale – un elenco di letture consigliate per chi vuole intraprendere studi di natura universitaria. Per rimanere alle donne, fra i poeti c’è Emily Dickinson (che era difficile escludere, direi), nella letteratura ancora solo tre donne: di nuovo la Brontë, George Eliot e, meno male, Jane Austen. Nella meno nutrita sezione di saggistica ancora altre due donne: Joan Didion e Maxine Hong Kingston (non posso vantarmi di conoscere nessuna delle due). Colpisce l’esclusione di Antonia S. Byatt, per non parlare di Virginia Woolf.

Di liste di lettura di questo genere è pieno il mondo anglosassone; non so quanto siano rappresentative: per esempio prima di entrare al King’s College di Cambridge è opportuno leggere Omero, Ovidio, Virgilio, la Bibbia, Shakespeare, Milton, Richardson, Dickens, Woodsworth, T.S. Eliot e Samuel Beckett. Più una serie di testi di contorno.

Per gli Stati Uniti ho trovato una lista di libri per studenti che si iscriveranno al college abbastanza equivalente a quella inglese; equivalente negli scopi, perché l’elenco è diverso e più variato, anche come generi: c’è anche, con mia grande soddisfazione, La mano sinistra delle tenebre di Ursula K. Le Guin. Per chi è interessato nel sito che pubblica l’elenco ci sono diverse altre liste, per scopi accademici differenti.

Mentre frugavo in questi elenchi mi sono improvvisamente reso conto che dovevano per forza esistere liste di lettura consigliate per gli studenti stranieri che si preparano a frequentare corsi di letteratura italiana – un tipo di requisito che si avvicina molto alla lista di autori richiesti per l’esame da docente da cui ero partito.

Queste liste esistono; non solo, ma siccome ormai ero partito, ho controllato su Wikipedia l’elenco delle istituzioni che insegnano letteratura italiana all’estero (non sono poche ma nemmeno moltissime, eh), e mi sono preso la briga di cercare le loro liste di lettura e di tabularle su un foglio di calcolo (lo ammetto, non avevo molto da fare, d’altra parte la conoscenza, anche se inutile, è senza prezzo). Qualche ambiguità è data dal fatto che l’espressione reading list fa riferimento sia ai prerequisiti per l’accesso a studi post-laurea sia ai programmi di studio, ma insomma mi sono arrangiato.

Già che c’ero ne ho aggiunto un paio che non erano nell’elenco ma che ho trovato su Google e anche tre di area tedesca. Il risultato è in un file interessante (.pdf), in cui sono riportati 265 letterati italiani. È ovvio che il campione è costruito senza alcuna pretesa di serietà, ma lavorando mi sono reso conto che si trattava comunque di una selezione abbastanza significativa – e inoltre, essendo costruita secondo il consenso di un folto gruppo di accademici, si avvicina a un canone. Quindi, in base a questa mia personalissima inchiesta, i 38 principali autori della letteratura italiana sono (ho normalizzato i punteggi su base 100): Dante Alighieri 86,67, Italo Calvino 83,33, Alessandro Manzoni 80,00, Francesco Petrarca 80,00, Giacomo Leopardi 80,00, Giovanni Boccaccio 80,00, Niccolò Machiavelli 80,00, Torquato Tasso 80,00, Eugenio Montale 76,67, Carlo Goldoni 73,33, Ludovico Ariosto 73,33, Luigi Pirandello 73,33, Gabriele D’Annunzio 70,00, Giovanni Verga 66,67, Ugo Foscolo 66,67, Giuseppe Ungaretti 63,33, Italo Svevo 63,33, Angelo Poliziano 60,00, Guido Cavalcanti 60,00, Umberto Saba 60,00, Vittorio Alfieri 56,67, Pier Paolo Pasolini 54,27, Baldassarre Castiglione 53,33, Giambattista Marino 53,33, Giambattista Vico 53,33, Giuseppe Parini 53,33, Michelangelo Buonarroti 53,33, Cesare Pavese 50,93, Giovanni Pascoli 50,00, Alberto Moravia 47,60, Carlo Emilio Gadda 46,67, Giosuè Carducci 46,67, Guido Guinizelli 46,67, Matteo Maria Boiardo 46,67, Salvatore Quasimodo 46,67, Galileo Galilei 43,33, Lorenzo de’ Medici 43,33, Pietro Metastasio 43,33.

Le discussioni sono aperte…

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Un pensiero su “Liste di lettura e canoni letterari

  • Per chi se la fosse persa, la lista ministeriale era: Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Machiavelli, Guicciardini, Tasso, Galilei, Goldoni, Parini, Alfieri, Foscolo, Leopardi, Belli, Porta, Manzoni, Verga, Carducci, Pascoli, D’Annunzio, Pirandello, Svevo, Ungaretti, Montale, Saba, Quasimodo, Pavese, Vittorini, Morante, Primo Levi, Gadda, Calvino, Fenoglio, Moravia, Sciascia. Nel mio elenco se non leggo male mancano Guicciardini, Belli, Porta, Vittorini, Morante (la prima donna sarebbe la Ginzburg, comunque), Primo Levi, Fenoglio e Sciascia. A occhio l’approccio “storico” degli studi universitari penalizza il ‘900 italiano e la poesia locale, ed enfatizza la poesia cortese e il Rinascimento.

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